Abbiamo incontrato il capitano azzurro subito dopo la vittoria nella finale di Edimburgo
EDIMBURGO – “Sono davvero molto contento di poter festeggiare questo trofeo con i miei compagni. È stata una stagione lunga e difficile e sono convinto che la risposta migliore che la squadra poteva dare a tutto quello che abbiamo passato sia stata scendere in campo stasera e vincere la partita.”
Sergio Parisse, capitano dello Stade Français, si presenta in sala stampa portandosi il trofeo sul palco, segno che questa coppa ha davvero un valore speciale per lui e per tutta la squadra.
“È una vittoria storica, che mi lascia estremamente fiero ed orgoglioso non solo personalmente, ma anche per tutto il gruppo che si meritava di chiudere in questo modo una stagione che è stata a dir poco incredibile. Sono orgoglioso di questi ragazzi e di far parte di questo gruppo.”
Un trionfo, il primo europeo nella storia del club, arrivato al termine di un stagione iniziata in modo complicata e macchiata dal caos-fusione: “Non possiamo gestire, come giocatori, le dinamiche che si verificano all’esterno o nel club – racconta il capitano – Il nostro compito è quello di rimanere concentrati sul campo e, nonostante non sia stato facile, da quando ci è stata annunciata questa fusione abbiamo fatto sempre meglio. Abbiamo iniziato a vincere, giocare meglio e scalare posizioni in classifica, arrivando quasi a qualificarci per i playoff in Top 14 partendo dal dodicesimo posto; oggi poi abbiamo vinto il primo titolo europeo del club, il modo migliore per dare lustro all’immagine del club.”
Per quanto riguarda invece il dato tecnico, “Stasera a mio parere abbiamo dominato in mischia, il nostro pack ha avuto un impatto positivo e anche in touche abbiamo fatto bene; nel secondo tempo abbiamo anche dominato il possesso, marcando punti nei momenti decisivi della gara e anche la disciplina, concedendo solo due punizioni, è stata un aspetto molto importante. Adesso non abbiamo ancora in mente la gara di settimana prossima – il playoff/qualificazione per la Champions Cup contro i Cardiff Blues. Adesso pensiamo a goderci questo risultato, lunedì torneremo a Parigi e penseremo alla prossima gara che ovviamente cercheremo di vincere per dare alla squadra la possibilità di giocare in Champions Cup l’anno prossimo.”
Sergio Parisse, Man of the Match della finale, sarà ancora il simbolo dello Stade anche il prossimo anno, quando però attorno a lui molte cose potrebbero cambiare: “Sei giocatori hanno già annunciato l’addio, più altri tre o quattro che smetteranno quindi ci troveremo senza un terzo della squadra attuale. Anche lo staff tecnico cambierà, potrebbero anche esserci altri dirigenti ed era importante chiudere il ciclo di Quesada, arrivato quattro anni fa, con la vittoria nel Top 14 nel 2015 e col successo di stasera. Quesada e lo staff, col titolo di stasera, resteranno nella storia del club e sono molto contento per loro.”
Prima di salutarlo, chiedo a Sergio se, per caso, ha in programma in futuro di tornare in Italia…
“Ho un contratto con lo Stade fino al giugno 2020…” ride, il grande Sergio, prima di tornare a festeggiare coi suoi compagni.
di Matteo Mangiarotti
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