Una domanda presentata al board, così dice il candidato. Ma qualcuno contesta
Le parole rilasciate dal candidato alla presidenza FIR Alfredo Gavazzi circa una formale richiesta avanzata al board celtico per la creazione di una terza franchigia con probabile sede a Roma hanno destato non poco rumore (noi ne abbiamo parlato qui).
Ora arrivano anche le risposte. E anche queste faranno un discreto rumore.
Abbiamo infatti ricevuto questa lettera che ora vi giriamo. A firmarla sono i consiglieri federali Luigi Torretti, Roberto Besio e Giulio Donati
In questo periodo di campagna elettorale per un discorso di correttezza e di opportunità abbiamo preferito gestire con grande attenzione, ma soprattutto con l’assoluta riservatezza d’obbligo, le informazioni privilegiate che potevamo avere in quanto consiglieri federali.
Appunto per questo e per dovere di onestà, non possiamo non commentare quanto riportato nell’articolo pubblicato in data odierna nel Giornale di Brescia “Elezioni- Gavazzi promette la pace nel rugby italiano”.
L’articolo riporta il seguente inciso virgolettato che ci induce a ritenere una dichiarazione ufficiale del candidato presidente Alfredo Gavazzi “abbiamo già depositato presso il board della Celtic League la domanda per una terza franchigia italiana, con potenziale sede a Roma”.
Riteniamo opportuno per vie brevi non esprimere nostre valutazioni sulla fattibilità tecnico-economica di una simile operazione, ma ci preme evidenziare che mai il Consiglio Federale uscente ha discusso su questo tema e men che meno deliberato un impegno di questa natura.
Fra l’altro Roberto Besio, che è uno dei 2 rappresentanti italiani in seno al board della lega celtica, non è a conoscenza di una simile iniziativa e ha confermato che mai la questiona è stata discussa dal board celtico.
Ci risulta sinceramente incomprensibile una simile affermazione fatta da un rappresentante ufficiale della Federazione con una conoscenza pluriennale delle procedure.
Roberto Besio
Giulio Donati
Luigi Torretti
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