Come funziona la Nuova Zelanda: si parte da North Harbour

La nostra “inviata” nell’Emisfero Sud ci porta alla scoperta del rugby più acclamato del mondo. E si comincia da casa sua…

E’ una delle province più giovani della terra dei Maori. La nostra Melita Martorana ci racconta storia, difficoltà e prospettive.

 

Le province neozelandesi – Il North Harbour Rugby Football Union
Una delle domande più frequenti che mi vengono poste da quando vivo in Nuova Zelanda è come è strutturato il rugby, cioé come funziona quell’intreccio tra club, province, franchigie e federazione che sono alla base della squadra piu conosciuta al mondo.
Inizierò oggi a dare un’infarinatura generale su come è organizzzato il rugby neozelandese presentando i “numeri” del North Harbour Rugby Football Union (NHRU) una delle 26 province che fanno parte della New Zealand Rugby Football Union (NZRU) ed anche la più giovane avendo appena celebrato il 26esimo anno di attività.
Il rugby in NZ deve essere immaginato come una piramide dove alla base c’è il rugby giocato dai bambini nei club (Junior Rugby), il rugby giocato nei licei (College Rugby), il rugby giocato da adulti e giovani adulti nei club (Club rugby), il rugby giocato nelle province (Representative rugby), il rugby giocato nelle franchigie (High Performance rugby) ed infine il rugby giocato da 30 uomini in nero soprannominati All Blacks (Elite rugby). Junior, College e Club rugby sono amatoriali. Representative rugby è semiprofessionistico. HP ed Elite rugby sono professionistici.
Il NHRU nasce nel 1986 dalla suddivisione della grande area di Auckland in due province: quella a nord del Harbour Bridge, North Harbour appunto, e quella a sud, l’Auckland Rugby Football Union (ARFU). La decisione nacque da una forte pressione da parte delle altre province le quali argomentavano che l’elevata popolazione e l’alto numero di scuole e club avvantagiava l’ARFU che negli anni ’80 dominava il National Province Championship (NPC).
Il North Harbour ha squadre di rappresentanza che coprono U16, U17, U18, U20, Scuole Superiori, Squadra Emergenti, Squadra Riserve, Prima Squadra, Femminile XV, Maschile a Sette, Femminile a Sette e sotto gli 85Kg. La prima squadra, che gioca nel ITM Championship (secondo livello dell’ITM Cup), ospita le rivali presso il North Harbour Stadium in Albany che è anche la sede degli uffici della provincia. Le squadre giocano nei colori tipici della zona del North Harbour: l’amaranto, il bianco e il nero. Il simbolo della provincia è il fiore “Hibiscus Coast” che tra l’altro è anche il fiore di Natale delle estati neozelandesi.

Il NHRU si estende su un territorio che viene racchiuso dai tre porti: Mahurangi a nord-est, Kaipara a nord-ovest e Waitamata a centro-sud. La provincia è formata da 12 club come Silverdale, Takapuna, Massey, Marist North Harbour, East Coast ed il North Shore Rugby Club, il secondo club più antico in Nuova Zelanda dopo il Nelson Rugby Club (che ha ospitato la Nazionale italiana nel mondiale del 2011) ed è il terzo club con il più folto programma giovanile del paese. I club giocano nel North Harbour Club Championship da aprile ad agosto. Tutte le finali vengono giocate nel North Harbour Stadium.
Harbour (come affettuosamente viene chiamata dai suoi tifosi) conta anche 17 scuole superiori con più di 100 squadre di cui 14 scuole partecipano al College 1st XV Rugby Championship, il torneo per licei dai cui escono campioni che oggi militano negli All Blacks (ma anche in squadre australiane di rugby a 13. Ma su questo ne discuteremo più in là).
Ad essere sicuri che tutto funzioni a dovere c’è un gruppo di professionisti che forma lo staff della provincia: l’amministratore delegato, il direttore commerciale, il direttore delle operazioni rugbystiche, il direttore del rugby ad alto livello, il manager delle relazioni con i club, il manager delle relazioni con le scuole, il manager dello sviluppo degli allenatori, il manager degli arbitri e per la prima squadra gli allenatori, i preparatori atletici, i fisioterapisti e il manager dello sviluppo dei giocatori fuori dal campo. A questo si aggiunge un gruppo di volontari ed un gruppo di studenti universitari che scelgono Harbour per svolgere lo stage universitario dell’ultimo anno.
La direzione generale, gli obiettivi, la visione e le decisioni importanti su cosa e come la provincia deve affrontare il rugby negli anni a venire, vengono prese dal consiglio d’amministrazione. Il consiglio è formato da sette direttori eletti, provenienti dai club. Di questi sette uno viene a sua volta eletto a capo del consiglio. Il consiglio si riunisce una volta al mese per discutere i bilanci della provincia e quali priorità devono essere prese in considerazione per meglio muoversi in futuro. L’amministratore delegato è lunico dell’esecutivo che partecipa a tutte le riunioni del consiglio. A volte altri dirigenti dell’esecutivo possono essere invitati in riunione ed ascoltati su un progetto o un idea in particolare.

Harbour ha vissuto momenti d’oro negli anni ’80 e ’90. Giocatori di fama internazionale come Buck Shelford, Frank Brunce, Marc Ellis, Frano Botica, Richard Turner, Ian Jones tanto per nominarne alcuni hanno graziato il pubblico locale con grandissime giocate rendendo il passaggio da Auckland al North Harbour più dolce ed accogliente. La rivalità tra le due provincie non è mai stata cosi’ accesa come in quei tempi. Il derby cittadino era un evento da vedere e  godere sugli spalti. Chiamato “The Battle of the Bridge” la sfida viene giocata ogni anno ad Eden Park, casa della ARFU, o al North Harbour Stadium.
Oggi come oggi con l’avvento delle franchigie, è difficile incontrare attuali All Blacks negli spogliatoi dello stadio durante le partite di casa. Negli ultimi 10 anni Harbour ha dato al rugby moderno giocatori come Tony Woodcock, Luke McAllister, i fratelli Rico e Hosea Gear, Anthony Tuitavaki, Anthony Boric. Nonostante il periodo difficile che la prima squadra sta affrontando negli ultimi anni, la provincia è in piena ripresa con chiare idee di ristrutturazione per migliorare il programma giovanile e per rinvigorire la massima rappresentanza e riportarla alla gloria passata. Nomi come Liam Barry, Jeff Wilson, Greg Sommerville, Richard Turner stanno lavorando duro dietro le quinte per rimettere in piedi una struttura di sviluppo che consente ai giovani di essere identificati ed aiutati a giocare rugby con cognizione e professionalità. Un occhio sempre puntato a trovare i nuovi campioni che indosseranno la maglia amaranto, la maglia blu ed eventualmente quella nera. Queste non sono operazioni che non danno risultati immediati ma sono piani a medio e lungo termine. L’importante è capire oggi cosa si deve fare domani, dove arrivare e soprattutto come arrivarci.
Il North Harbour è la mia provincia perché vivo a nord dell’Harbour Bridge. Da subito ho abbracciato i colori e la filosofia giovane della provincia e dal 2007 lavoro durante le partite nel tunnel e nei sotteranei dello stadio con un piccolo gruppo di persone, facendo in modo tale che la partita venga giocata senza problemi. In lingua kiwi sono una Harbour Girl.
Melita su Twitter @TheITalianInNZ

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