Uno stage tra il 28 e il 30 settembre nella città emiliana. E i Giochi del 2016 in testa
La Nazionale di wheelchair rugby arriva a Parma. Agli ordini del ct René Schwarz gli azzurri sosterranno uno stage di perfezionamento tecnico dal 28 al 30 settembre prossimi presso la palestra dell’ITC “Bodoni” di Viale Piacenza a partire dalle 15.30 di venerdì per concludersi domenica a mezzogiorno. Sabato il momento clou dello stage. Al mattino gli alunni dell’istituto potranno interagire con gli atleti mentre dalle 11.30 hanno confermato il loro saluto al raduno Marco Bortolami, ex capitano dell’Italrugby e ora delle Zebre, ed un altro campione della palla ovale come Massimo Giovanelli, attuale dirigente dei Crociati Rugby, a sancire una sorta di gemellaggio. Sarà quella l’occasione per un incontro con la stampa che terranno Provincia di Parma, organizzazione ed un rappresentante della nazionale. Nel pomeriggio vi sarà una partitella in famiglia.
Lo stage è aperto. Già vi sono alcune adesioni pervenute da Toscana e Lombardia ma il Team Italia si augura di averne anche dal territorio ducale in un momento qualsiasi dei tre giorni.
L’obiettivo che Fispes e Laboratorio Sportivo si prefiggono con questo stage è quello di divulgare ulteriormente questa disciplina e accogliere ulteriori tetraplegici praticanti (neofiti e non) perché, come recita il motto di LS: “Lo sport è vita, in tutte le sue forme”. E’ stata scelta Parma, 4^ città italiana per lo sport disabile, in quanto possono esserci le condizioni per dar consistenza al progetto di creare un polo regionale di wheelchair rugby a cui Fispes e LS stanno lavorando. La nazionale azzurra ha solo un paio d’anni di vita ma ha un obiettivo ambizioso come la qualificazione ai Giochi Paralimpici di Rio 2016. Al torneo di Colonia svoltosi in aprile, l’Italia ha chiuso con due vittorie e tre sconfitte, un buon ruolino in considerazione degli avversari affrontati. Il capitano della squadra è niente meno che Alvise De Vidi, 14 medaglie olimpiche tra nuoto e atletica l’ultima d’argento a Londra nei 100 m T51.
Un ringraziamento particolare va a quelle realtà, istituzionali e private, che a vario titolo hanno dato il loro sostegno in favore di questo stage.
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