Come si affrontano le tematiche legate alla sicurezza in uno dei giganti del rugby mondiale?
Prosegue il nostro viaggio nella sicurezza degli atleti. Palla a Matteo Pagni, vicepresidente di Amici di Cosimo, associazione nata qualche anno fa in seguito alla grave lesione spinale subita da Cosimo Alessandro nel corso di una partita di rugby.
Eccoci alla terza parte di questa piccola carrellata sullo stato dell’arte della sicurezza nel rugby mondiale. Andiamo oggi ad analizzare nel dettaglio il programma sicurezza più recentemente introdotto da parte di una singola federazione: il programma BokSmart, introdotto ufficialmente dalla federazione sudafricana nel 2009, ma che affonda le proprie radici nel decennio precedente. Già dal 1992 infatti la SARU ha iniziato con l’aiuto del Trustees of the Players’ Fund (nato per sostenere i rugbisti vittime di infortuni) a diffondere formazione ed informazione sulla gestione degli infortuni alla testa, al collo ed alla colonna vertebrale nel gioco del rugby.
Naturalmente la SARU, come espressamente dichiarato nel sito Internet ufficiale della federazione, si rifece al know-how di IRB, ARU e NZRU e cercò di adattarlo alle diverse necessità del rugby in Sudafrica, in mancanza di specifiche evidenze che portassero a lavorare in direzioni diverse, alle migliori pratiche internazionali: ogni cosa che avesse dimostrato di funzionare per qualcun altro avrebbe dovuto essere applicata.
Così fu, focalizzando la propria attenzione principalmente su:
– prevenzione degli infortuni
– gestione degli infortuni
– sicurezza nel gioco
– prestazioni dell’atleta
nella formazione di allenatori ed arbitri, identificati come attori principali del nuovo approccio allo sport.
Questa scelta dipese in larga parte anche dalla struttura del rugby sudafricano, sovente
praticato in zone rurali spesso carenti di coperture mediche diffuse in modo capillare, situazioni
nelle quali allenatori ed arbitri potrebbero essere tra i pochi in grado di intervenire in caso di
infortunio grave in campo. Inoltre risulta particolarmente evidente come allenatori ed arbitri siano i soggetti più adatti a veicolare e a controllare l’effettiva operatività in campo di un approccio al rugby maggiormente improntato verso la salvaguardia del giocatore.
Ad oggi il programma BokSmart è organizzato in tre grandi sezioni:
– BokSmart Rugby Safety Workshops
Corsi di formazione obbligatori e gratuiti per allenatori ed arbitri nei quali vengono esposte
le migliori strategie per ottenere i risultati desiderati nei quattro aspetti del gioco descritti
poco fa. Tutto il know-how sulla sicurezza è raccolto in un doppio DVD ed in un manuale
cartaceo, comprensivo di un vademecum per il primo soccorso in caso di sospetta
commozione cerebrale che viene consegnato ai partecipanti al corso.
Ogni partecipante deve firmare il codice di condotta BokSmart e la certificazione è valida
per due anni, trascorsi i quali il corso deve essere nuovamente seguito. A partire dal 2011 nessun arbitro o allenatore può partecipare al gioco senza la certificazione BokSmart.
– BokSmart Rugby Medic Programme
E’ un corso intensivo di 6-8 ore che la SARU offre gratuitamente ai club che ne facciano richiesta riguardo alla corretta gestione medica degli infortuni a testa, collo e spina dorsale nel gioco del rugby. Non è un corso di primo soccorso né un corso che abiliti a sostituirsi al personale specializzato, ma soltanto un momento di diffusione della cultura della sicurezza del progetto BokSmart che sia in grado di offrire le informazioni di base su che cosa fare e soprattutto che cosa NON fare in caso di infortunio.
– BokSmart Spineline
La SARU ha istituito un numero verde dedicato esclusivamente alla segnalazione degli infortuni potenzialmente gravi. Gli operatori del servizio sono attivi 24 ore al giorno e sono in grado di fornire le prime indicazioni e di organizzare il trasporto verso la struttura specializzata più vicina all’infortunato.
Chi fosse interessato può approfondire la conoscenza del programma BokSmart all’indirizzo http://boksmart.sarugby.co.za.
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