Si chiama SmartRugby ed è il programma wallabies per la sicurezza degli atleti
Nuovo appuntamento con la sicurezza degli atleti. Matteo Pagni, vicepresidente di Amici di Cosimo, associazione nata qualche anno fa in seguito alla grave lesione spinale subita da Cosimo Alessandro nel corso di una partita di rugby, ci guida verso l’Australia….
Dopo il programma BokSmart, introdotto ufficialmente dalla federazione sudafricana nel 2009 e presentato nello scorso articolo, andiamo oggi ad analizzare un po’ più nel dettaglio ciò che succede in Australia, dove la federazione rugbistica impone ai propri allenatori ed ai propri arbitri di seguire un corso biennale di formazione ed aggiornamento sulle tematiche della sicurezza denominato SmartRugby che si concentra in modo particolare sull’analisi di dettaglio di tutti i momenti di contatto ed a tutte le migliori tecniche per ottimizzare il gesto.
Anche nel caso della ARU l’aggiornamento SmartRugby è obbligatorio per tutti i tecnici e per tutti
gli arbitri, pena il mancato rinnovo della propria certificazione e la presenza a bordo campo di
personale certificato per il primo soccorso è fortemente consigliata a tutti i club (ricordiamo che
anche in Australia non esiste l’obbligatorietà del medico a bordo campo).
La federazione rugbistica australiana ha inoltre sviluppato e reso standard un sistema di gestione
degli infortuni gravi che prevede un numero verde dedicato ed un accurato protocollo che deve
essere seguito nel caso di ogni infortunio per il quale si sospetti una lesione spinale.
Per quanto riguarda invece la prevenzione degli infortuni durante le singole fasi di gioco la ARU ha
deciso di intervenire in questo modo:
– MISCHIA: è stato sviluppato un sistema di comunicazione del pericolo nelle fasi di
ingaggio della mischia che porta alla sospensione del gioco ed alla accurata slegatura di ogni
singolo giocatore al fine di minimizzare il rischio di trauma in questo momento del gioco.
E’ dunque evidente come la formazione SmartRugby debba obbligatoriamente passare dagli
allenatori ai singoli giocatori, così che ogni soggetto in campo sia correttamente preparato
anche all’evenienza più grave.
– PLACCAGGIO: vista la preponderante percentuale di infortuni gravi nelle fasi di
placcaggio rispetto alle fasi di mischia, è stata dedicata particolare attenzione alla
preparazione dei tecnici e degli atleti riguardo alla corretta posizione della testa, alle migliori
tecniche per un placcaggio sicuro ed ad un allenamento che preveda specifici esercizi di
equilibrio e di stabilità nelle fasi di contatto.
Per concludere questa breve panoramica sull’approccio alla sicurezza nel rugby in Australia,
ricordiamo che anche la Federazione Australiana pone un particolare carico sui propri tecnici e sulla accurata gestione degli incontri, chiedendo totale inflessibilità con ogni comportamento che possa potenzialmente causare rischi di infortunio: dal placcaggio alto a quello senza palla, dallo stamping alla scazzottata in campo.
E’ possibile approfondire ancora un po’ la conoscenza sull’approccio australiano alla sicurezza
connettendosi all’indirizzo www.tryrugby.com.au/policies.
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