Le due strutture finora designate non hanno rispettato i tempi di consegna del dossier con lavori e garanzie economiche
Il Brasile nel giro di due anni ospiterà prima i Mondiali di calcio (2014) e poi le Olimpiadi (a Rio de Janeiro, 2016). In entrambi i casi pare che i lavori vadano un po’ a rilento. Nulla di nuovo in realtà sotto il sole, capita spesso che le strutture per grandi eventi vengano completate a ridosso dell’inizio degli stessi: fatevi un giro a Milano e chiedete come sono messi per EXPO2015…
Però qualcuno al CIO, il comitato olimpico internazionale, inizia a preoccuparsi. Ad esempio perché ancora non si sa quale stadio ospiterà il kick-off e numerose gare del torneo di rugby a sette, codice con cui la palla ovale ritorna dentro le Olimpiadi. Le due strutture finora designate finora hanno mancato la dead-line entro la quale dovevano presentare i piani di ristrutturazione con le relative garanzia finanziarie: prima il Joao Havelange Stadium e quindi il Sao Januario Stadium, che doveva presentare il dossier entro il 31 ottobre, ma non ce l’ha fatta. Il Vasco da Gama, la società di calcio che gestisce l’ultima struttura (che deve essere portata da una capienza di 25mila a 43mila posti a sedere), ha chiesto un rinvio fino ad aprile.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.