I privati entrano nelle due franchigie e controlleranno il 50% delle stesse. Per gli Hurricanes la cosa è fatta, per i Crusaders mancano i dettagli
L’annuncio era stato dato oltre un anno fa: la NZRU metteva in vendita le licenze di quattro delle cinque franchigie neozelandesi che partecipano al Super Rugby. L’intento era quello di attirare capitali esteri in un paese geograficamente lontanissimo e con pochi abitanti. A rimanere esclusa è la province di Otago (Highlanders), in difficoltà economica e in profonda fase di ristrutturazione.
Per molti mesi non se n’è saputo un granché, tanto che secondo alcuni il progetto era naufragato, un po’ per la crisi economica mondiale che certo non aiuta a trovare sponsor e investitori e un po’ perché non si è mai capito bene “quanto” queste licenze sarebbero state vendute. La federazione aveva infatti sottolineato che comunque le franchigie sarebbero rimaste sotto il suo controllo. Diciamo che margini di manovra dei privati e paletti federali non erano proprio ben chiari.
Ora la notizia che ha il sapore di una rivoluzione che inizia: Hurricanes e Crusaders diventano “parzialmente” privati. L’annuncio lo ha dato il gran capo della NZRU, il CEO Steve Tew: per gli Hurricanes ci sono già le firme, mentre per la franchigia di Christchurch i dettagli verranno sistemati nel giro di un mese, ma si è in dirittura d’arrivo.
Ad entrare negli Hurricanes è un consorzio di aziende e società di cui fanno parte anche i Wellington Phoenix, la squadra di calcio della capitale neozelandese. La NZRU non ha fatto sapere l’ammontare della cifra versata nelle sue casse per avere il 50% della franchigia fino al 2016. Il contratto prevede la possibilità del rinnovo per i successivi cinque anni. A guidare il nuovo board sarà Brian Roche, CEO del NZ Post Group ed ex presidente della Rugby NZ 2011 Ltd.
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