Soddisfazione e orgoglio: questi sentimenti azzurri post-Nuova Zelanda. E rabbia per quei 13 minuti finali costati tre mete
Il dopo Italia-All Blacks nello spogliatoio azzurro è fatto di sorrisi, soddisfazione e un po’ di amaro in bocca per gli ultimi 13 minuti che hanno ampliato a dismisura il divario sul tabellone, in maniera davvero eccessiva. Ma quelle tre mete finali non cancellano l’orgoglio di quanto fatto prima, con un gruppo azzurro capace di mettere in difficoltà i campioni del mondo.
I complimenti alla prova dell’Italia arrivano anche dal ct dei tuttineri Steve Hansen (protagonista di un misunderstanding in tribuna stampa con alcuni colleghi): ”Complimenti all’Italia: ha giocato una grande partita dal punto di vista dell’attitudine, dell’impatto fisico e dell’impegno. Ci hanno affrontato a viso aperto, ed è un chiaro segno che questa Italia vuole imporsi a livello internazionale”.
Jacques Brunel è soddisfattissimo, ovviamente: ”Fa bene vedere un’Italia che gioca bene a rugby, abbiamo mostrato una bella immagine e cercato d’imporre qualcosa, facendo il nostro gioco in rapporto alla qualità che abbiamo. Alla fine non siamo crollati fisicamente ma è venuta fuori la qualità dei giocatori che avevamo di fronte, che sanno approfittare degli errori altrui ed essere molto efficaci”. E tra i tanti che meriterebbero un plauso, il ct azzurro fa i complimenti all’esordiente Minto, autore di una prova davvero maiuscola: ”Ha giocato una bella partita e mostrato volontà e presenza, ha placcato e portato palloni”.
Infine le parole del capitano, Sergio Parisse: “Negli ultimi dieci minuti eravamo stanchissimi, è venuta fuori tutta la stanchezza. Perdere non è mai piacevole, ma ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione, a cominciare dai grandissimi avversari che avevamo davanti. Il punteggio è troppo pesante, ma purtroppo è la differenza che c’e’ tra noi e loro. Con un ritmo di gioco cosi’ intenso, con 40′ di gioco effettivo, alla fine il conto lo paghi e ci è successo questo”.
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