Ottimi i dati di ascolto per la trasmissione su Sky e La7 del test-match dell’Olimpico. Ma nel 2009 i numeri erano stati migliori
Comunicato FIR, primo pomeriggio di domenica 18 novembre: “Aspettando l’ultimo appuntamento con i Cariparma Test Match autunnali, sono stati diffusi i dati d’ascolto di Italia v All Blacks di ieri a Roma: La7 ha ottenuto 1.130.000 contatti mentre Sky Sport 2 ha totalizzato 457.396 spettatori unici ed una media di 249.194 telespettatori“.
Numeri ottimi, media che parlano apertamente di grande successo e di tv sbancata. Dati che però qualche spunto di riflessione lo lasciano, soprattutto nel confronto con l’altro match con gli All Blacks, quello di novembre 2009 a San Siro.
Per parità di informazioni leggiamo il comunicato FIR pubblicato il giorno dopo quella partita: “Dati televisivi entusiasmanti per la Nazionale Italiana Rugby all’indomani del primo Cariparma Test Match giocato ieri a Milano contro la Nuova Zelanda: oltre due milioni di telespettatori, suddivisi tra La7 e Sky Sport 1, hanno assistito in diretta alla sfida di San Siro. Su La7 gli Azzurri di Nick Mallett hanno fatto registrare un 13% di share medio, con 1.700.000 spettatori, record di ascolti per l’emittente romana per un test-match autunnale e secondo miglior risultato per un incontro della Nazionale di rugby (nel 2007 1.800.000 spettatori per la partita contro l’Irlanda nell’RBS 6 Nazioni). (…)
Su Sky Sport 1 e Sky Calcio 1 la sfida di San Siro contro gli All Blacks ha invece fatto registrare 419.242 spettatori medi complessivi, con 946.954 contatti unici e uno share medio, per il canale satellitare, che si è assestato sul 3,14%“.
Numeri che se si mettono a confronto ci dicono che ci siamo persi per strada un po’ di telespettatori, circa 600mila, forse qualcosa in più. Cosa è successo? Perché questo calo? Difficile rispondere, però qualche ipotesi la si può avanzare:
– quello di San Siro è stato il primo “evento” di quel tipo. Quello di Roma, per quanto ben organizzato, è già una sorta di replica
– l’organizzazione di Italia-All Blacks del 2009 era affidata a RCS Sport, il che significò una maggiore presenza mediatica sui due quotidiani italiani più diffusi in Italia, Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera (e rispettivi siti web) già nelle settimane precedenti la partita
– quest’anno la trasmissione anche da parte di Sky è stata decisa molto a ridosso della stessa partita e il canale satellitare – che ha curato anche la produzione dell’evento, al solito di gran livello – ha avuto meno tempo per promuovere la partita
– mettiamoci anche un “perché” legato al meteo: lo scorso fine settimana il tempo era bello più o meno in tutta Italia, nel 2009 la giornata al centro-nord fu molto uggiosa, decisamente novembrina. Insomma, il pubblico tre anni fa può essere stato spinto in parte a rimanere a casa e ad accendere la tv.
I motivi di questo calo, peraltro non preoccupante, sono di difficile valutazione e richiedono probabilmente tempo. Noi ora possiamo rilevare che oggi il movimento rugbistico in tv per un grande evento vale circa due milioni di telespettatori, sostanzialmente lo stesso di qualche anno fa. E per aumentare quei numeri e fare il vero salto di qualità alla nostra palla ovale c’è solo una ricetta: vincere.
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