Passo indietro del coach del Munster sulla grave accusa rivolta qualche tempo fa al suo ex club
“Mi hanno frainteso”. Oppure: “sono stato strumentalizzato”. Ecco, quante volte è capitato di leggere queste parole dopo una dichiarazione di un qualche politico cher magari l’aveva sparata un po’ grossa. “Era solo una battuta”, oppure: “è una provocazione”. Dei lasciapassare per dire qualunque cosa e poter fare poi buona ritirata.
Qualcosa di simile sta succedendo a Simon Mannix, oggi nello staff tecnico del Munster ed ex coach del Racing Metro che qualche settimana fa aveva detto durante un programma radiofonico che il club parigino aveva pagato alcuni giocatori figiani della sua rosa perché dicessero no alle convocazioni i nazionale per i Mondiali neozelandesi del 2011. Ora Mannix dice che le sue parole sono state “distorte e non corrispondono alla realtà”. “Io – prosegue l’allenatore – ho detto che il Racing Metro avrebbe potuto compensare in una qualche maniera quei giocatori che già in precedenza avevano in tutta libertà espresso il loro convincimento di non rispondere alla chiamata della nazionale”.
L’IRB ha aperto un fascicolo sulle prime dichiarazioni di Mannix.
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