Riprende il campionato di serie b e al San Cristoforo è di scena l’incontro tra Heliantide Reggio Calabria e Partenope Napoli
Riprende il campionato di serie b e al San Cristoforo è di scena l’incontro tra Heliantide Reggio Calabria e Partenope Napoli: i padroni di casa, reduci da due sconfitte consecutive con Gran Sasso e Rieti, vogliono vincere e convincere per dimostrare di poter competere per le prime posizioni nonostante i 15 punti che li separano dal secondo posto, che varrebbe i playoff; i biancoazzurri di mister De Stefano scendono in riva allo Stretto per cercare di dare continuità alla vittoria con l’Amatori Messina ottenuta nello scorso turno e per fermare quell’altalena di risultati che dalla terza giornata li vede alternatamente vincere e perdere. Rispettato il minuto di silenzio in ricordo di Miriam Di Carlo, giovane rugbysta dell’Avezzano deceduta in un incidente stradale, agli ordini dell’arbitro Sig.Schilirò di Catania il match ha inizio.
I primi minuti di gara, dopo un iniziale ping pong tattico, vedono i padroni di casa costantemente in possesso del pallone: dopo un tentativo di drop da centrocampo degli ospiti non andato a buon fine, il possesso dei gialloneri viene premiato da un calcio di punizione per l’abbattimento irregolare di una maul avanzante che da una touche al limite dei 22 era arrivata a quasi cinque metri dalla linea di meta; la posizione è centrale, Valenti piazza e porta l’Heliantide in vantaggio per 3 – 0. Sin dalla ripartenza si assiste a diverse azioni alla mano da una parte e dall’altra, non concretizzate da errori di handling, che fanno però ben sperare per il prosieguo del match: dopo l’espulsione di Fusco per non aver rispettato l’ordine dell’arbitro di non entrare in campo anche solo per portare l’acqua ai giocatori, è proprio un’azione alla mano degli ospiti, partita da una touche a centrocampo, a portare alla segnatura pesante la Partenope, che con Guglielmelli si porta sul 3 – 5. Reyna trasforma, e il tabellino segna 3 – 7. Si riparte, e i campani vanno di nuovo vicini alla marcatura, concludendo un’azione dei tequarti con un grabber a superare la difesa che è però leggermente lungo e termina la sua corsa oltre l’area di meta; dal drop di ripartenza reggino, gli ospiti recuperano l’ovale e attaccano i gialloneri guadagnando terreno nei contatti e sfuggendo anche alla seconda linea di difesa fino ad arrivare in meta col mediano di mischia Gherardi: la trasformazione di Reyna fissa il risultato sul 3 – 14. Il XV reggino, quasi scosso dalle due mete subite e dal parziale di 14 – 0, rialza la testa e risale il campo costringendo i biancoazzurri a difendere nei loro 22; un calcio di punizione piazzabile viene sfruttato con una touche a 10 metri dalla linea di meta ospite, dalla rimessa il pack reggino forma una maul che viene abbattuta a pochi metri dalla meta, si gioca col vantaggio, gli avanti impostano una serie di pick and go che scardinano la difesa ed è Ippolito a schiacciare in terra l’ovale, riportando subito in partita l’Heliantide: Valenti aggiunge altri due punti con la trasformazione, col brivido del rimbalzo del pallone sulla traversa dell’H, e il punteggio è ora di 10 – 14. I reggini sembrano aver trovato l’arma giusta nel pacchetto di mischia, che sfruttano anche in occasione della seconda meta nel finale di tempo: una mischia chiusa con introduzione Partenope viene letteralmente spazzata via dagli avanti dell’Heliantide che conquistano così un calcio di punizione; le proteste dei campani costano altri 10 metri e la successiva mischia con possesso giallonero si gioca a 5 metri dalla linea di meta ospite; la mischia avanza, crolla, non c’è fallo a giudizio dell’arbitro, il più rapido a ripartire è il numero 8 reggino Scott Palmer che raccoglie l’ovale e si tuffa in area di meta: primo match per lui e prima meta con la maglia dell’Heliantide; la successiva trasformazione di Valenti porta le due squadre negli spogliatoi col risultato di 17 – 14 in favore dei padroni di casa. In occasione della marcatura, qualche parola di troppo di Imbalzano costa al tallonatore il cartellino giallo, che lascerà in 14 i compagni per i primi 10 minuti del secondo tempo.
Secondo tempo che si apre con il calcio d’inizio di Romano raccolto dai trequarti napoletani, che con l’estremo Martone che sfugge palla in mano alla difesa reggina mal posizionata arrivano fino a 5 metri dalla meta, salvo commettere fallo in fase di sostegno con i giocatori che non restano in piedi, vanificando così la buona azione; un altro fallo, stavolta in ruck dentro i propri 22, costa alla Partenope un calcio di punizione che Valenti calcia in mezzo ai pali, portando il vantaggio dei padroni di casa a + 6: 20 – 14. Gli ospiti non ci stanno, e da una touche all’altezza dei 40 metri reggini giocano alla mano, superano la prima linea di difesa, eludono il riposizionamento dei gialloneri con diversi offloads ben eseguiti e arrivano in meta in bandierina con il centro Nappi; la trasformazione è angolata e il calcio di Reyna non centra i pali, ma la Partenope è ancora viva: 20 – 19. Rientra a questo punto Imbalzano dal sin bin e la prima sostituzione vede l’ingresso di Cervasio per Di Francia; un calcio di punizione guadagnato in mischia da 45 metri è l’occasione per provare a incrementare il vantaggio, ma il calcio di Valenti si spegne alla sinistra dei pali; un solo punto divide le due squadre, il gioco adesso è più che mai per il territorio, e ad essere premiata è la formazione di Fusco, che da una touche in campo avversario imposta una maul che avanza fino ai 22 prima di essere fatta crollare irregolarmente da Adamo: fallo professionale e ripetuto, per lui il cartellino giallo è inevitabile; Valenti stavolta non può sbagliare, il calcio è centrale e supera i pali: 23 – 19 il punteggio. L’infortunio costringe Romano ad abbandonare il campo, al suo posto entra l’ala Cutrupi: per effetto di questa sostituzione Valenti passa a mediano d’apertura e Mahrach arretra ad estremo; passano pochi minuti e un fallo in touche dei reggini che ostacolano irregolarmente il saltatore avversario costa un calcio di punizione che il solito Reyna trasforma: Partenope di nuovo sotto di un punto, 23 – 22. Nonostante lo scarto minimo nel punteggio, i campani nell’ultimo quarto di gara non riescono a rendersi più pericolosi, subendo anzi la pressione degli avanti gialloneri che tengono costantemente il gioco nella metà campo avversaria: l’occasione per i padroni di casa di riportarsi a quattro lunghezze di vantaggio ci sarebbe per un fallo in maul nei 22 metri biancoazzurri, ma la scelta è quella di non calciare e di andare in touche; altra touche, altra maul, altro fallo; stavolta si chiede la mischia, si vuole sfruttare la superiorità della prima linea ma il pallone viene perso malamente e la Partenope si salva; nei minuti finali ancora possesso e territorio per l’Heliantide: una touche a 5 metri persa, poi un drop laterale, una mischia a 5 metri con pallone recuperato dalla difesa, un doppio movimento che fa gridare alla meta e infine un’altra, ennesima maul, a tempo ormai scaduto, che avanzando provoca il fallo della difesa che di fatto segna la fine dell’incontro; tanto possesso, tanto territorio ma troppo poco un solo punto di scarto contro una squadra che ha dimostrato di poter sfruttare ogni occasione per marcare punti.
Il match, sotto il profilo dell’agonismo e della grinta, parte bene per l’Heliantide che tiene il possesso del pallone nei primi 10-15 minuti del primo tempo; un blackout regala le due mete alla Partenope, capace di sfruttare le qualità dei propri trequarti e gli errori della difesa avversaria, ma il primo tempo si chiude con una prova di forza del pack reggino che conquista due mete con maul e mischia in gran spolvero. Nel secondo tempo i trequarti biancoazzurri si fanno notare nei primi minuti, fino alla meta di Nappi: poi la pressione dei padroni di casa li costringe a difendere e poche altre volte riusciranno a ripetere le buone azioni alla mano del primo tempo; soffre il pacchetto di mischia Partenope, che non riesce a contenere gli avanti reggini, carichi fino all’80esimo, ma la difesa ospite si difende comunque bene e con ordine nell’ultimo quarto di gara. Heliantide che tiene sempre il possesso e gioca bene in territorio avversario, non rischiando quasi mai nonostante i napoletani nel secondo tempo siano stati sempre vicini nel punteggio; qualche errore di troppo in touche e di gestione del pallone, poco gioco con i trequarti, una mediana a tratti un pò lenta. Migliorare in questi aspetti, confermando quanto di buono fatto in campo, per colmare il gap con le prime della classe, è l’obiettivo minimo da porsi in questo momento della stagione: lavorare per migliorare e vincere, a cominciare già dal prossimo allenamento.
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