Chi esce bene e chi esce male dal mese di novembre. E non manca un racconto per immagini
Allora, come è andata? Chi ha “vinto” questo novembre internazionale? Chi invece ne è uscito in qualche modo ridimensionato.
Ne esce bene, la Nuova Zelanda. Gli All Blacks hanno vinto con Scozia e Italia, hanno fatto il compitino qualcuno dirà, poi hanno battuto nettamente il Galles. Alla fine è arrivato il ko incontestabile contro l’Inghilterra: quasi 40 punti subiti (da quanto non succedeva?), una sconfitta sul piano fisico anche più larga di quanto non dica il tebellino. Un ko che arriva però dopo 15 mesi di vittorie (e un pareggio in mezzo a rovinare ogni record), un ko che arriva dopo che un virus intestinale ha letteralmente piegato la squadra a metà settimana e dopo un Rugby Championship trionfale e impegnativo. Insomma, perdere ci sta.
Vince la Francia, bellissima e a tratti irresistibile. Vincono Sudafrica e Australia, che certo non entusiasmano ma che ci sono sempre e non muoiono mai. Springboks alle prese con una metamorfosi generazionale, wallabies invece che devono capire cosa vogliono fare da grandi e con una sequela di infortuni da libro dei record. Ma sono lì.
Bene anche l’Irlanda, squadra forse poco costante e a tratti indecifrabile, ma capace di giocare spesso un gran rugby. Cuore enorme, ma deve iniziare una larga operazione di ricambio: la carta d’identità di tanti suoi big non lascia spazio a dubbi in merito.
L’Inghilterra sta un po’ nel limbo: la prova fantastica con gli All Blacks non può cancellare i dubbi e i quesiti che avevano suscitato le partite (e le sconfitte) con Australia e Sudafrica. Gioco prevedibile, mancanza di leadership ma grande fisicità e un cuore grande così: questa squadra può solo crescere, ma manca qualcosa, quel briciolo di imprevidibilità che l’aiuterebbe a vincere partite giocate non benissimo.
Così così – ma più bene che male – anche l’Argentina: vittoria a Cardiff, ko a testa alta con la Francia, brutta sconfitta con l’Irlanda. I Pumas dopo la partita di Lille hanno finito la benzina, stremati anche dal Rugby Championship, ma sono in una fase di crescita enorme.
Perdono Galles e Scozia. Dagli scozzesi non ci si aspettava molto, ma a parte la prova coraggiosa con gli All Blacks c’è poco o nulla da salvare: la squadrea del dimissionario ct Andy Robinson è andata al di sotto delle aspettative.
Il Galles invece è il grande malato: dopo il trionfale Sei Nazioni ha vinto solo una volta, con i Barbarians a inizio giugno, e poi una lunga sequela di sconfitte. Squadra in involuzione, ma si tratta “solo” di riuscire a rimettere in sesto la testa. Cuore e giocatori certo non mancano.
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