Analisi delle quattro Pool uscite dall’urna di Londra, partendo naturalmente da quella dell’Italia. Senza dimenticare però le altre
Francia, Irlanda, Europa 2, America 1. La carta di identità del nostro girone – la Pool D – al Mondiale inglese del 2015 è questa. A voler essere più precisi si può cercare di individuare anche le due squadre che ancora mancano all’appello e che otterranno il passaporto per la perfida Albione entro il 2014: dal continente americano dovrebbe arrivare – a meno di clamorose sorprese – una tra Stati Uniti e Canada, mentre dall’Europa Romania, Portogallo o Georgia. Nel complesso un girone non semplicissimo, dovremo fare molta attenzione anche alle nostre spalle, ma abbiamo evitato l’Inghilterra. I padroni di casa erano in seconda fascia e potevano abbinarsi in maniera per noi letale a una delle quattro big. Abbiamo invece pescato l’Irlanda e la Francia: bisognerà vedere come si arriverà all’appuntamento iridato, tre anni sono lunghi, ma si può dire sin da ora che probabilmente i galletti saranno fuori dalla nostra portata. Potrebbe essere più equilibrata la sfida con l’Irlanda, ma appunto tre anni sono lunghi. La nostra speranza è che pure il gruppo Brunel prosegua con continuità nella fase di crescita e chissà mai… Non portiamo favoriti, ma potremmo diventare una vera mina vagante.
Forse trovare Samoa sarebbe stato meglio, ma è anche vero che l’Irlanda è meno imprevedibile dei pacifici. Insomma, quella con il XV in maglia verde può essere una partita dalla maggiora levatura tecnica ma che può essere paradossalmente preparata meglio. Avrà infine un peso anche il calendario: il gioco delle sfide incrociate potrebbe anche metterci in condizione di favore all’ultima giornata.
POOL A: Australia, Inghilterra, Galles, Playoff winner, Oceania 1
E’ già stata definito come il “girone della morte”. Azzeccatissimo. Una delle protagoniste più attese lascerà per forza di cose il torneo già alla fine del primo turno. Oggi scommetteremmo un po’ tutti sul Galles come più probabile estromesso, ma anche qui vale quello che si diceva dell’Italia: mancano 36 mesi al kick-off. A rendere ancora più imprevedibile e non pronosticabile questo gruppo c’è anche la più che probabile “aggiunta” di Fiji... Insomma, tutto si può dire tranne che il sorteggio sia stato benevole con i padroni di casa.
POOL B: Sudafrica, Samoa, Scozia, America 2, Asia 1
Girone di facile lettura. Il Sudafrica non dovrebbe avere problemi, con Samoa e Scozia a lottare per l’altro biglietto per i quarti di finale. Il ranking oggi dice che Samoa ha qualche chance in più, ma la contesa sembra molto equilibrata. Se la sfida tra queste due pretendenti dovesse livellarsi verso il basso potrebbe togliersi qualche soddisfazione anche la squadra americana che ancora deve qualificarsi: Usa o Canada (senza però ambire al passaggio del turno).
POOL C: Nuova Zelanda, Argentina, Tonga, Africa 1, Europe 1
Vale un po’ il discorso fatto per la Pool B: c’è un superfavorito – gli All Blacks – e una coppia di pretendenti per l’altro posto libero. Saranno Argentina e Tonga a giocarsela, ma qui le cose sono un po’ meno equilibrate e la bilancia pesa più dalla parte dei Pumas che sembrano decisamente più attrezzati e che hanno tre edizioni di Rugby Championship per crescere (e lo faranno).
Un’ultima cosa: i quarti di finale sono organizzati a mo’ di tabellone tennistico, con le prime due del girone A che incroceranno quelle della pool B, e quelle della C con il raggruppamento dell’Italia. Questo significa che in caso di uno storico passaggio ai quarti di finale gli azzurri dovranno poi vedersela con ogni probabilità con gli All Blacks.
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