Un vino e una federazione che hanno dei simboli troppo simili. Una sentenza che potrebbe non bastare
Una sponsorizzazione ad alcune bevande alcoliche, prodotte da aziende specializzate ma con il marchio e soprattutto il logo della FFR, la Federazione francese di rugby. Questo il progetto che a Parigi era già in fase avanzata, un progetto che però è stato bloccato da un tribunale che ha stabilito che la massima istituzione ovale transalpina non può registrare come marchio per le sue bevande alcoliche il segno figurativo che rappresenta il gallo.
Il motivo? La sua somiglianza con quello del Consorzio Vino Chianti Classico. Lo ha stabilito il Tribunale dell’Unione Europea che ha così respinto una decisione della commissione di ricorso dell’ufficio per l’armonizzazione del mercato interno che aveva dato inizialmente torto al Consorzio italiano che chiedeva la protezione del suo marchio.
Vicenda conclusa? No, perché il Tribunale di Bruxelles si è espresso sulla forma e non sulla sostanza della decisione della commissione: quest’ultima non avrebbe ”esaminato tutti i requisiti, come fama e indebito profitto”, ma si è concentrata solo sulla somiglianza dei simboli. Una sentenza soggetta ancora a ricorso.
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