Tommaso Benvenuti lancia l’Italia verso il Sei Nazioni: “Siamo liberi e forti”

Il centro azzurro ci parla del gruppo italiano, delle avversarie e del perché si “sia meritato” di stare fuori un mese

ph. Sebastiano Pessina

Tommaso Benvenuti è uno dei nomi su cui conta l’Italia ovale del futuro. Lo abbiamo incontrato a Verona ospiti di Franklin&Marshall.  Tra una domanda  sul prossimo Sei Nazioni e le prospettive azzurre lo abbiamo anche trasformato in modello per un giorno.

 

Per un mese circa non ti abbiamo visto in campo, poi il ritorno contro il Tolosa in Heineken Cup “condito” da una bellissima meta. Ora il Sei Nazioni alle porte, come stai?
Bene, sto molto bene. Sono stato fuori parecchio, è vero, ma credo me lo meritassi, non stavo per nulla giocando bene o comunque non al mio meglio. Potevo dare di più e non l’ho fatto. Ora ho una gran voglia addosso, spero di giocare e di fare bene.

 

Il Sei Nazioni inizia il 3 febbraio: un anno fa l’Italia ha vinto con la Scozia e sfiorò una clamorosa affermazione contro l’Inghilterra. Come vi avvicinate al torneo 2013?
Siamo fiduciosi e nel gruppo sentiamo il dovere di rispondere in maniera positiva e concreta alle grandi attese e all’affetto che ci circonda. Farlo per noi è una cosa importante: giocare bene contro l’Inghilterra, gli All Blacks o l’Australia è ok, ma vincere è meglio. Noi vogliamo vincere. Quando perdi, perdi e basta, anche se hai magari giocato bene o addirittura meglio dell’avversario. Se inglesi e australiani alla fine ci hanno battuto vuol dire che se lo sono meritato. Dovevamo fare di più.

 

Il presidente Gavazzi ha chiesto due vittorie: è un obiettivo alla portata di questo gruppo?
Sì, lo è, è raggiungibile. Certo non sarà facile. Poi il Sei Nazioni è un torneo così strano, sfugge a qualsiasi pronostico, non bisogna mai sottovalutare nessuno.

 

ph. Sebastiano Pessina

Come vedi le nostre avversarie?
La Francia sembra fortissima, quella di novembre quasi irraggiungibile, però quando si va in campo ogni volta è una storia a sé. Comunque sarà davvero dura. L’Inghilterra…uguale, a maggior ragione a Twickenham! Però rispettiamo tutti ma non temiamo nessuno. Giocare a Edimburgo con la Scozia non sarà semplice: ogni volta si dice che si vince, ma alla fine è successo solo una volta. Il Galles sembra che abbia diversi problemi, ma vatti a fidare. L’Irlanda non ne parliamo: ha tanti giovani davvero forti, può fare benissimo. Squadra da prendere con le pinze.

 

E l’Italia?
Io la vedo bene. Stiamo crescendo, siamo un bel gruppo, tra noi stiamo davvero bene. Essere amici è molto importante: quando sono arrivato non c’erano tanti giovani, io ero uno dei pochissimi in un gruppo di atleti molto più esperti. Ora è diverso. L’ambiente è migliore e più rilassato, siamo concentrati e possiamo fare bene.

 

Quanto “pesa” Jacques Brunel in tutto questo?
Molto. E’ un bravissimo allenatore e psicologo. Con lui siamo cambiati, giochiamo in maniera diversa, siamo più liberi di tentare e di provare soluzioni diverse. E se qualcuno sbaglia non importa, nessuno te lo fa pesare.

 

Prima non era così?
No. Con Mallett avevamo degli ordini molto più rigidi, non dovevamo prendere iniziative personali o sgarrare. Chi lo faceva veniva subito ripreso. E giocare così non è facile, se il timore di sbagliare prende il sopravvento non rischi più nulla. Subentra la paura dell’errore e quella magari di perdere il posto in squadra o nel gruppo. Ora l’ottica è diversa, mi pare più corretta.

 

Una libertà che ci pare si possa “leggere” anche nelle prove del nostro uomo-simbolo, Sergio Parisse. Rispetto all’ultima fase della gestione Mallett sembra più rilassato, quasi non si sentisse in dovere di fare mille cose diverse. E la qualità delle sue prestazioni è cresciuta molto.
Sì, probabilmente è così. Però devo premettere che io stravedo per Sergio, secondo me è un giocatore straordinario, come pochissimi altri in circolazione. Forse non sono equilibrato nel mio giudizio.

 

Mettendo da parte la nazionale, come giudichi finora la stagione del Benetton? C’è stata un crescita evidente, ma forse è arrivato qualche risultato in meno rispetto a quanto seminato.
Troppo spesso non si tiene conto di un fattore importante. Il primo anno celtico nessuno si aspettava una squadra già a quei livelli, c’è stato un generale elemento-sorpresa. Oggi ovviamente non è più così, ci conoscono e sanno che con noi è dura per chiunque, ogni avversario sa che può perdere. Questo da un lato ci fa onore, ma rende le cose anche un po’ più difficili. Poi mettiamoci qualche errore di troppo nostro o alcune partite in cui la fortuna non ci ha dato un gran mano… Insomma, qualche vittoria in più potevamo anche portarla a casa.

 

Ultima domanda. Tra gli azzurri sei tra quelli più richiesti per campagne pubblicitarie ed eventi extra-sportivi, diciamo così. Come vivi questa cosa?
Un po’ mi fa strano, ma è divertente e fa piacere essere apprezzati e riconosciuti anche al di fuori del campo di gioco. Però per me quella è la cosa più importante, il resto viene di conseguenza.

 

A QUESTO LINK POTETE VEDERE IL SERVIZIO FOTOGRAFICO

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Sei Nazioni, Italia: otto atleti rilasciati per gli impegni del fine settimana

Il CT Gonzalo Quesada ha scelto chi potrà lasciare il ritiro per affrontare le partite di URC e Serie A Elite

23 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Gonzalo Quesada: “Sapevo cosa servisse all’Italia per scuotersi. Vogliamo essere duri da battere”

Situazione infortuni, duttilità dei trequarti e la visione del futuro degli Azzurri

22 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Quesada e gli italiani all’estero: “Frustrante perderli durante la preparazione. E quando allenavo Parisse…”

Il tecnico azzurro alla presentazione del Sei Nazioni: "Sono stato anch'io dall'altra parte, ho allenato i club per 17 anni e volevo sempre schierare ...

22 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Sei Nazioni 2025, Gonzalo Quesada: “Mettiamoci alle spalle il 2024. Dobbiamo pensare alle prossime partite”

Le parole del ct degli Azzurri che non vede l'ora di cominciare il percorso di quest'anno

21 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Leonardo Marin: “La vittoria con lo Stade Rochelais ci ha dato confidenza”

Il trequarti azzurro ha parlato degli effetti positivi del successo del Benetton in Champions Cup

21 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Lamaro: “Sarà un Sei Nazioni ancora più difficile, ora le aspettative sono più alte”

Il capitano azzurro: "Abbiamo tanti compagni all'estero, quindi ci sarà poco tempo per stare insieme. Ma arriveremo pronti alla Scozia"

21 Gennaio 2025 Rugby Azzurro / La Nazionale