Entro la fine del 2013 la SANZAR disegnerà il nuovo torneo. Le novità entreranno in vigore tra tre anni
Fino al 2015 non se ne farà nulla, ma dal 2016… Da quell’anno infatti partiranno quei nuovi contratti tv che finora hanno fermato la SARU dal suo proposito di allargare la pattuglia sudafricana nel Super Rugby (e mettendola in un ginepraio con la vicenda Southern Kings). E quello che è il maggiore e più importante torneo dell’emisfero sud per quella data potrebbe cambiare davvero tanto i connotati: l’annuncio con cui l’IRB ha sancito ufficialmente l’ingresso di Canada e Stati Uniti nella Pacific Nations Cup regala una nuova accelerata all’allargamento proprio del Super Rugby. Argentina, Giappone e Nordamerica sono i dossier sul tavolo della SANZAR, che prenderà una decisione entro la fine dell’anno in corso.
A confermarlo è il boss della stessa federazione che gestisce il torneo, Greg Peters, che in una intervista al The Australian ha detto che “stiamo considerando l’inclusione di nuovi territori, la loro competitività è uno fattore importante, ma solo uno dei tanti. Il Super Rugby è un modello di successo, non vogliamo annacquarlo ma nemmeno perdere occasioni importanti. Gli Stati Uniti sono un mercato importante, così come lo sono l’Asia e il Giappone”.
Soldi quindi, ma non solo: “Nuove aggiunte significano più viaggi su distanze molto lunghe. Dobbiamo pensare anche alla salute dei giocatori, sia se venissero aggiunte nuove squadre o nuovi paesi o aree geografiche”. Insomma, probabilmente il Super Rugby si allargherà, ma in maniera cadenzata, non tutti assieme. Il lato sportivo dice che l’Argentina è decisamente pronta per affrontare un simile torneo con una sua franchigia, ma il mercato sudamericano è sicuramente meno “accattivante” di quello della parte settentrionale dello stesso continente, che però è più indietro nell’aspetto agonistico. Una via di mezzo è il Giappone, che però può giocare la carta Mondiali 2019.
Vedremo come andrà a finire. Le nostre previsioni? L’Argentina entrerà nel 2016, il Giappone un paio di anni più tardi, il Nordamerica dopo la RWC2019. In mezzo scossoni di assestamento, tipo la vicenda Southern Kings, ma la strada sembra segnata.
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