La franchigia ha messo sotto contratto cinque non sudafricani, ma ne potrà tesserare solo due
Spesso, e a ragione, ci lamentiamo dei pasticci “all’italiana”. Però quando ci si mettono di impegno anche gli altri non scherzano. In Sudafrica ad esempio l’affaire Southern Kings non smette di regalare chicche notevoli.
Velocissimo riassunto: la SARU si mette in testa di iscrivere una sesta franchigia al Super Rugby convinta che la SANZAR messa di fronte al fatto compiuto accetti. Invece nisba, le sei franchigie il Sudafrica potrà schierarle probabilmente dal 2016, non prima. A Johannesburg seguono mesi caotici: chi rimane fuori per far posto ai Kings? Alla fine tocca ai Lions, ultimi classificati. Si decide che nel 2013 ci sarà la nuova squadra di Port Elizabeth e che alla fine del torneo l’ultima sudafricana in classifica si giocherà la partecipazione con quella rimasta fuori (quest’anno appunto i Golden Lions) in una doppia sfida sul campo.
E veniamo a oggi: i Kings devono costruire una squadra da zero e incontrano un po’ di difficoltà, anche perché i Lions non smobilitano come forse speravano. La franchigia di Port Elizabeth chiede alla SARU una deroga sul numero degli stranieri da tesserare (due), la federazione dice no. E cosa fanno i Kings a meno di un mese dal debutto? Presentano sul tavolo della SARU la stessa identica richiesta già bocciata in precedenza. La risposta, ovviamente, è identica. Un problema per la franchigia, perché nel frattempo, convinta di ottenere il via libera, ha messo sotto contratto Daniel Adongo (Kenya), Hadleigh Parkes (Nuova Zelanda), Virgil Lacombe (Francia), Nicolas Vergallo e Tomas Leonardi (entrambi Argentina).
Una specie di film di Totò e Peppino. Sembra che i Kings terranno comunque tutti i giocatori presi. Alla prossima puntata.
ps: nel frattempo i Lions, quelli che non hanno affatto smobilitato e che vogliono tornare al più presto in Super Rugby, hanno battuto i Cheetahs 33 a 17, dopo essersi trovati sotto 17 a 7. Una settimana fa hanno battuto la nazionale russa
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