Cinque mete sul campo di Città di Castello (36-28)
Sulle alture che circondano la piana di Salsepolcro nevica e sul campo, mano a mano il sole si abbassa sull’orizzonte, il freddo si fa sentire. Quanto al terreno di gioco è uno scuro fazzoletto privo d’erba ricavato accanto a un’ansa del Tiber, che fa sentire la rombante voce della corrente sotto le grida e i richiami del pubblico e dei giocatori. Appare evidente che la crescita di interesse e di passione per questa disciplina cozza contro il duro muro di un’impiantistica spesso al di sotto della sufficienza, specie nelle zone dove l’interesse si è diffuso solo negli ultimi anni. Si comincia con i padroni di casa subito in avanti. Le dimensioni ristrette del campo impediscono manovre articolate: si va quindi avanti con penetrazioni a testa bassa che esaltano l’agonismo dei trenta contendenti. Al 9’ il centro Tofanelli ha la possibilità d muovere il punteggio per i padroni di casa ma fallisce un calcio di punizione da posizione abbastanza favorevole. Le offensive dei tifernati proseguono per circa venti minuti, una carica dopo l’altra, un pick and go dopo l’altro. Le azioni, contraddistinte più da entusiasmo che da giocate brillanti, sono arginate una dopo l’altra dalla difesa senese. Al 19’ Città di Castello muove con una certa efficacia il pacchetto dei suoi trequarti ma la bella manovra cozza anche con la ridotta larghezza del campo e si arena lungo l’out. Banca Cras si affaccia per la prima volta nella metà campo avversaria solo al 21’. E va dentro, con una bella azione che si sviluppa prima verso destra poi rientra a sinistra: Porciatti, ottimo giocatore under 20, trova un bell’intervallo, e libera l’ala Fineschi che schiaccia in meta. Passano solo due minuti e i bianconeri si fanno nuovamente minacciosi. Un fallo subito da Marzi viene sanzionato da un calcio di punizione. La touche viene battuta a ridosso della linea dei 5 metri. Vinto il lancio si innesca un carretto dal quale si stacca Palagi, altro under 20, che plana in meta. Gembal trasforma (0-12). I tifernati subiscono l’uno-due senese. Al centro del campo sale in cattedra il centro Buonazia che sospinge avanti palloni di sostanza. Siena sposta avanti il baricentro del gioco. Al 39’ i bianconeri rubano una touche e Rocchigiani penetra in profondità sul settore destro: Gembal apre e Montarsi schiaccia dentro (0-17).
Nella ripresa l’unico obiettivo possibile è la quarta segnatura. I senesi la ottengono a coronamento di una lunga pressione, iniziata in pratica alla ripresa del gioco, con Dupré (13’). Anche se il punteggio parla chiaro – 24-0 per i senesi – il match rimane tuttavia vivissimo, come testimoniano i tre cartellini gialli inflitti grazie al temperamento dei padroni di casa che negli ultimi venticinque minuti di gioco riescono ad andare in meta per quattro volte (a una, ancora Montarsi).
Particolarmente emozionante, soprattutto per il pubblico e per tifernati, l’ultima segnatura, ottenuta negli ultimissimi istanti gioco, dopo una serie infinita di cariche a testa bassa fermate con fatica da Banca Cras con una serie di falli ripetuti. E’ questo forse l’unica nota negativa del match dei senesi: ricordarsi che si gioca fino all’ottantesimo minuto. Per il resto la squadra è apparsa in ulteriore progresso e attende domenica prossima Forlì 1979 per testare concretamente il suo miglioramento.
Gabriele Maccianti
Cus Siena: Bertolozzi; Fineschi, Buonazia, Porciatti, Sanniti; Gembal, Ferrazzani; Palagi, Bocci, Bendinelli; Montearsi, Marzi; Dupré, Baleani, Rocchigiani. All. Mazzuoli e Barone.
Arbitro:
Marcatori: 24’ m. Fineschi (S); 26’ m. Palagi (S) tr. Gembal; 39’ m. Montarsi (S). St. 13’ m. Dupré (S) tr. Gembal; 16’ m. Bianchi (C) tr. Tofanelli; 29’ m. Montarsi (S) tr. Trefoloni.; 32’ m. G. Sestini (C) tr. Tofanelli: 35’ m. A. Cestini (C) tr. Tofanelli; 40’ m. Tofanelli (C) tr. Tofanelli.
Note: A disposizione per Cus Siena: Perondi, Giambi, Benigni, Faleri, Trefoloni, Mariotti, Maestrini L.. Cartellini gialli per Dallara ( C) al 22’ st., Palagi (S) al 34’ st. e Benigni (S) al 39’ st. Spettatori 50 circa.
Note dallo spogliatoio
Andrea Bocci, terza linea: “Un successo conseguito come da pronostico. C’è ancora da lavorare per tornare ai livelli dello scorso anno e, in un arco più breve di tempo, per confrontarsi adeguatamente con Forlì che ci renderà visita domenica prossima. Il nostro calo nel finale non è accettabile”.
Silvio Marzi, seconda linea: “Stasera abbiamo giocato su uno dei pochi al livello del nostro. I padroni di casa non praticano un rugby molto organizzato ma sono avversari ‘rognosi’ e aggressivi. Il bonus ottenuto è senz’altro positivo. Semmai il calo nel finale, simile a quello con Imola, deve essere emendato se vogliamo proseguire a crescere”.
Altri incontri: Imola – Firenze 1931 10-17; Terni – Cesena 1970 22-6; Forlì 1979 -Parma 1931 19- 26; Bologna 1928- Unione San Benedetto 68-0. Riposa: Jesi 1970
Rugby Parma 1931 58, Terni Rugby 48, Jesi Rugby 42 Imola e Forlì 32, Bologna 1928 28, CUS Siena 26, Cesena 24, Unione San Benedetto 19, Firenze 1931 17, Città di Castello 11.
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