Treviso taglia la rosa. Per forzare una “rivoluzione”?

Il Benetton avrà “solo” 38 giocatori. Vittorio Munari mette sul tavolo un problema del movimento

Il Benetton Treviso. Foto di Pino Fama

«Non si può pensare di giocare queste partite con troppi giocatori non rodati e che non hanno nelle gambe certi ritmi perchè sono fermi, e non per colpa loro. Chi è in rosa deve giocare, a questo punto è legittimo pensare che i nostri 42 sono troppi, e non ha senso pagarli per non giocare mai. Stiamo pensando di ridurre la rosa, il prossimo anno, a 38». Vittorio Munari, dg del Benetton Treviso, dalle pagine de La Tribuna, in una sola frase riesce a mettere il dito in uno dei tanti problemi del nostro movimento. Come OnRugby segnala da tempo, in buona compagnia, le franchigie celtiche necessitano di rose numerose ma poi in campo si va sempre e comunque in 15. Manca un movimento tra l’alto (il Pro12) e il “basso” (l’Eccellenza) che consenta a chi non trova spazio di poter giocare e mettere nelle gambe un buon minutaggio.
«Bisogna creare qualcosa – prosegue Munari –  non so, penso ad accademie o ad altre selezioni che giochino almeno in Eccellenza tutto l’anno per avere almeno un ritmo gara, l’esempio lo ha dato Giusti che in queste due partite non ha sfigurato».
D’altronde anche Jacques Brunel in occasione delle prime due gare degli azzurri per il Sei Nazoni in corso lo ha detto chiaro e tondo: Luca Morisi non è stato convocato solo perché ha giocato poco.
Un problema che oggi riguarda Treviso, domani magari (speriamo) anche le Zebre. Un problema da risolvere al più presto.

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