Sei Nazioni 2013: pagellino di un torneo arrivato a metà strada

Bilancio della competizione che ha fatto il giro di boa. Un voto e un’analisi di quello che è successo finora. Voi cosa ne pensate?

ph. Sebastiano Pessina

INGHILTERRA: VOTO 8,5
Bella ma non bellissima, a voler vedere il bicchiere mezzo vuoto è una squadra ancora in costruzione capace di sfruttare le manchevolezze altrui. Forse c’è del vero in questa affermazione. Di sicuro è in pieno work in progress, l’età media è bassa e i talenti non mancano. Ci sono di sicuro anche le manchevolezze degli avversari, particolarmente evidenti in questo torneo, ma la squadra allenata da Stuart Lancaster è tosta, quadrata e regolare come nessun altra. Non ha cedimenti psicologici o morali e i suoi margini di crescita sono notevoli. Sta risolvendo grazie a due/tre giocatori chiave anche quei problemi di leadership di cui aveva sofferto in diverse occasioni l’anno passato. Owen Farrell è sulla buona strada per diventare un fenomeno vero. Tre vittorie in carniere, deve giocare ancora con Italia e Galles. Possibilità di Grande Slam? Buone.

 

SCOZIA: VOTO 7,5
Un ko netto contro l’Inghilterra dopo aver giocato bene per una mezz’ora scarsa. Una grande prova di cuore e testa contro l’Italia e poi la vittoria tutta grinta contro l’Irlanda. Squadra in piena rifondazione con un allenatore ad interim che si sta conquistando la riconferma partita dopo partita con un gruppo di giovani  tra i quali non mancano le grandi individualità. Sa incassare forse come nessun altro tra i contendenti di questo torneo. Non molla mai, la vera sorpresa. Prossimi impegni: in casa con il Galles e poi a Parigi.

 

GALLES: VOTO 7
Non è la squadra scintillante che un anno fa ha fatto suo il Sei Nazioni con tanto di Grande Slam, ma partita dopo partita sta ritrovando se stesso e quella convinzione che era mancata nei test-match estivi e – soprattutto – autunnali. Ha sbagliato solo i primi 40/50 minuti contro l’Irlanda nel primo turno, poi un crescendo con gli acuti di Parigi e Roma. Ha ancora difficoltà a costruire ma sa sfruttare le occasioni che crea.

 

IRLANDA: VOTO 6
Da anni si parla del XV in maglia verde come si squadra vecchia ed eccetera. In realtà i giovani non mancano, anzi, ma Declan Kidney (sulla graticola dopo due sconfitte e una vittoria) deve fare i conti con una serie di infortuni tanto lunga quanto importante. Un primo tempo scintillante con il Galles, una partita di sofferenza con gli inglesi e una controllata ma persa (buttata via?) contro la Scozia. L’assenza di Jonathan Sexton pesa più di quanto non si potesse immaginare. Prossimi impegni con Francia e Italia.

 

ITALIA: VOTO 5,5
Una prova maiuscola con la Francia, per alcuni la migliore prestazione azzurra nel Sei Nazioni, una così così a Edimburgo e una brutta con il Galles. Squadra che nella sua ultima uscita è parsa involuta e in preda a preoccupazioni che speravamo fossero ormai definitivamente alle nostre spalle. Speriamo si sia trattato solo di un episodio. Il ct Jacques Brunel punta su un gruppo ormai ben delineato e ora è atteso dalla prova di Twickenham e poi aspetta l’Irlanda all’Olimpico: due gare difficilissime ma un’Italia convinta dei propri mezzi può levarsi qualche soddisfazione.

 

FRANCIA: VOTO 4
Incredibile, il Sei Nazioni della squadra allenata da Saint-André è semplicemente incredibile. Partiti con i favori dei pronostici e dopo un mese di novembre di altissimo livello, i galletti hanno infilato tre sconfitte senza se e senza ma. Squadra in preda a una crisi di identità profonda e pericolosa. A Twickenham ha dato qualche segnale positivo ma la sconfitta è stata tanto giusta quanto netta. Squadra lontanissima da quella ammirata e applaudita nei test-match autunnali. Ora deve andare a Dublino, poi ospita la Scozia. E a giugno le tre sfide agli All Blacks.

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