Reduci da una stagione disastrosa i Blues hanno iniziato torneo con il piede giusto. Il perché lo racconta Melita Martorana
Il campionato di rugby più bello al mondo è tornato e onrugby.it lo seguirà da vicino attraverso la stagione della Franchigia dei Blues di Auckland. Umori, personalità, drammi, sogni e aneddoti di una squadra down under che sta imparando a bere il caffè all’italiana grazie al suo coach, un certo John Kirwan che in Italia è piuttosto conosciuto…
Anche se siamo già nella terza settimana, il grande rugby – quello super – approda solo ora ad Auckland conuna classica del calendario come Blues contro Crusaders. Esattamente come lo scorso anno i Crusaders aprono la propria campagna 2013 all’Eden Park sperando di portare 4 punti a casa. Cosa che però non avverrà.
Diversa è l’atmosfera che ha caratterizzato la settimana precedente l’evento. I Blues, infatti, sono di ritorno da un’ottima prestazione fuori casa dove hanno espugnato la tana degli Hurricanes nella Cake Tin, una vittoria che alcuni dirigenti di Auckland hanno subito definito come “una di quelle di cui avevamo un gran bisogno”. L’ultima stagione dei Blues è stata infatti disastrosa: ultima in classifica nella conference neozelandese e uno score di 4 vittorie e 12 sconfitte.
La rivoluzione è partita con l’arrivo di Sir John Kirwan, figliol prodigo della ARFU e principe indiscusso di Eden Park, a lui poi si sono aggiunti Sir Graham Henry, Mick Byne e Grant Doorey, il fidato assistente dai tempi dell’Italia. A questi si aggiungono il Direttore dell’alto livello Nick Sheppard e un branco di ragazzini cresciuti nei programmi di sviluppo della Arfu e dei Blues giovanili. Infine l’innesto della Leadership Group sul modello All Blacks campioni del mondo e la fascia di capitano ad un Ali Williams che in passato si è fatto riconoscere più per le sue pagliacciate che per l’entusiasmo di indossare la casacca blue.
Che forse JK (in campo con un tre pezzi grigio e scarpe da ginnastica azzurre) abbia capito tutto? Tutto questo pacchetto di speranze ed orgoglio della regione, di ragazzini e cavalieri mondiali si racchiude nel nuovo motto della franchigia :”Better Never Stops”, non ci si ferma mai dal migliorare.
E’ ragionevole pensare che una cittá grande come Auckland si meriti una squadra vincente, o almeno capace di raggiungere la fase finale dei playoff e poi giocarsela lí. I Blues hanno in bacheca tre titoli (1994, 1995 e 2003). In tutte e tre le campagne Graham ‘Ted’ Henry era coinvolto come allenatore o assistente alla difesa. Che il 2013 sia la volta buona? Con il risultato di oggi i Blues si portano a due partite e due vittorie ed un pieno di 10 punti in testa alla NZ Conference.
JK deve essere maturato dai tempi della sua esperienza sulla panchina dell’Italia, quando ad Hamilton nel 2002 diceva che i nostri azzurri potevano battere gli All Blacks se ci credevano per poi farsi asfaltare da 80 punti in 80 minuti. Oggi invece ponderatamente ricorda agli addetti ai lavori che la sua squadra non ha raggiunto nessun risultato, che prima di tutto il massimo obbiettivo è di riconquistare i tifosi persi nella disastrosa campagna del 2012 sotto Pat Lam e – va aggiunto – perché il Super Rugby non è uno sprint da 100 metri, ma un’agonia da 8 mesi.
31.014 tifosi si presi la briga di arrivare fino ad Eden Park e di inneggiare, urlare e sbandierare per la propria squadra ancora una volta. Ancora una volta nella speranza di non diventare lo zimbello del paese. Per ora ci (JK) stanno riuscendo. Vediamo come andrà a finire.
I risultati delle tre partite giocate venerdì
Blues vs Crusaders 34-15
Waratahs vs Melbourne Rebels 31-26
Reds vs Hurricanes 18-12
di Melita Martorana
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xDukAQdiAes#!
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