Owen Farrell è alle prese con un guaio muscolare ma Stuart Lancaster pensa a diversi cambi. Siamo una preda facile?
La stampa d’Oltremanica è praticamente sicura che l’Inghilterra che domenica prossima scenderà in campo a Twickenham contro l’Italia sarà abbastanza diversa da quella vista all’opera nelle tre vittorie contro Scozia, Irlanda e Francia.
I giornalisti d’Albione danno per certa l’assenza di Owen Farrell, alle prese con un acciacco, e il conseguente ingresso di Toby Flood al suo posto. La mediana tutta nuova sarebbe poi completata da Danny Care in luogo di Ben Youngs. Nel XV di partenza dovrebbero poi trovare posto Billy Twelvetrees (con uno tra Brad Barritt e Manu Tuilagi pronto a scivolare in panchina) e Mako Vunipola in prima linea. Al momento sono solo sensazioni ma lo stesso Stuart Lancaster ha fatto capire che un po’ di giocatori che finora hanno giocato parecchio potrebbero avere un po’ di riposo.
Il ct della nazionale inglese ha subito tenuto a precisare che non è il momento di sperimentazioni, ma di “dare il giusto spazio a chi è già nel gruppo”. Il rovescio della medaglia di questo – legittimo – ragionamento è che la partita con gli azzurri è l’ideale per far rifiatare gente altrimenti titolare inamovibile o quasi. Insomma, magari parlare di sottovalutazione è troppo, ma dei cambi di cui si parla solo quello di Farrell ha “giustificazioni” fisiche che possono reggere e quindi la domanda viene spontanea: se al posto dell’Italia ci fosse il Galles il ct come si comporterebbe? Anche se i sostituti si chiamano Twelvetrees o Danny Care (avercene…).
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