C’è un cauto ottimismo sulle possibilità del capitano di ottenere uno sconto sulla sua squalifica. Ma che possibilità reali ci sono?
“Siamo ottimisti circa quello che potrà essere l’esito rispetto a quanto emerso nel primo grado di giudizio. Confidiamo che possano esserci delle modifiche rispetto alla prima sentenza”. A parlare così è il Manager degli azzurri, Luigi Troiani, dal ritiro dove l’Italia sta preparando la sfida all’Inghilterra. Il dirigente federale cerca di portare l’attenzione di tutti su quello che andrà in scena domenica (“Pensiamo a preparare la gara di Twickenham dove andremo a sfidare una squadra in forma, che mira al Grande Slam. Sappiamo – prosegue Troiani – che sarà una sfida molto impegnativa, dovremo andare in campo senza paura, affrontando la gara in modo corretto, con la voglia di imporre il nostro gioco”), ma è facile prevedere che nelle prossime ore e fino a mercoledì sera/giovedì mattina si parlerà soprattutto del ricorso presentato contro la squalifica di Sergio Parisse.
Un ricorso, al di là delle parole un po’ obbligate di Troiani, dall’esito piuttosto scontato. Difficilmente infatti assisteremo ad uno sconto dei 30 giorni di stop (40 in realtà, ma dieci “abbuonati”) tale da consentire al nostro capitano di scendere in campo a Roma contro l’Irlanda sabato 16 marzo se non addirittura con l’Inghilterra. Si parla di file audio più o meno puliti che potrebbero dare una mano a una rilettura dell’episodio che durante Stade Francais-Bordeaux è costato un cartellino rosso al terza linea: quell’insulto captato dall’arbitro ma che Sergio continua a sostenere di non aver mai pronunciato. Alla fine però possiamo girare attorno alla cosa quanto vogliamo, ma la domanda da farsi è solo una: la LNR sconfesserebbe un arbitro in maniera così clamorosa? La risposta non può che essere un secco “no”, a meno che la difesa del giocatore non sappia produrre un audio che sia talmente chiaro ed inequivocabile da non lasciare alcun dubbio. Ma se esistesse quell’audio probabilmente ne avremmo già sentito parlare.
In realtà si spera in un po’ di clemenza puntando molto sulla “storia disciplinare” di Sergio Parisse, che è praticamente senza macchia. Ma non possiamo e non dobbiamo farci troppo conto. Mercoledì in tarda mattinata o nel primo pomeriggio sapremo tutto.
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