Un recupero per rimanere attaccati alla vetta. Domani alle 14.30 la Guidi Impianti Pesaro Rugby sarà di scena a Noceto, pretendente diretta al salto di categoria. Al momento gli emiliani seguono i pesaresi a dieci lunghezze ma con due vittorie nei due recuperi che devono fare tornerebbero a lottare per la serie A. Per questo quella di sabato sarà una sfida davvero delicata per i giallorossi.
Di fronte si troveranno una delle migliori mischie del campionato e Pesaro dal canto suo dovrà fare a meno dell’importante pilone Santini. Al di là di questa assenza, ancora più importante dovrà dimostrare di esser in grado di affrontare con la stessa intensità l’intera partita, ciò che non è riuscita a fare contro il Cecina domenica scorsa.
«E’ molto importante e la vedo dura perché loro devono vincere per tornare in gioco per i playoff – spiega l’apertura pesarese Mattia Martinelli – noi non possiamo lasciargli questo spazio. All’andata ci hanno messo un po’ sotto perché sono l’unica squadra che ha una mischia all’altezza della nostra. Questo ci ha un po’ spiazzato. Per questo cercheremo di farli un po’ correre».
All’andata la gara finì 6-6, nessuna meta e tre calci di punizione per parte. Purtroppo Noceto conquistò l’ultimo calcio a tempo scaduto. Troppi i falli commessi dai giallorossi allora e troppi quelli commessi nell’ultima giornata per non guardare con preoccupazione a questa situazione di gioco. «Abbiamo un’eccessiva voglia di recuperare i palloni quando siamo in difesa. Invece dobbiamo prendere coscienza di essere forti in difesa e capire che possiamo avere un po’ più di pazienza, concedere una fase di più di gioco agli avversari per poi recuperare il pallone con maggiore tranquillità. Dobbiamo indurli all’errore visto che siamo in grado di farlo. In più a volte per evitare le punizioni basta ascoltare l’arbitro e adattarsi al suo metro di giudizio».
Martinelli è l’unico della squadra ad aver già conquistato una volta la serie A con il Romagna. Quali similitudini con quella stagione? «Credo che Pesaro abbia una mischia forte in ugual misura a quella del Romagna. Vincemmo il campionato grazie agli otto animali che avevamo davanti: in mischia e maul rollavamo tutti e così facciamo quest’anno. Inoltre come in quella squadra c’era un grande gruppo, sia dentro che fuori dal campo. E per i trequarti, con una mischia così, è tutto più facile. Come dice mio papà che ha sempre allenato, puoi avere i trequarti degli All Blacks, ma se non hai una buona mischia non vai da nessuna parte».
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