Cose che si dicono dopo Inghilterra-Italia: la parola ai due ct

Ecco cosa hanno detto Stuart Lancaster e Jacques Brunel al termine della partita di Twickenham. E il bollettino medico azzurro

A Twickenham in conferenza stampa Stuart Lancaster non si nasconde e rende onore all’Italia: “Devo fare grandi complimenti ai nostri avversari, per quello che hanno fatto oggi e per quello che hanno fatto negli ultimi sei mesi. L’Italia è cresciuta tantissimo. Noi la gara non l’abbiamo presa sottogamba”. Anche se alla fine ha vinto il ct inglese è molto critico con la sua squadra, soprattutto riguardo gli ultimi 20 minuti dove ” abbiamo concesso troppo agli italiani, che però devo ammettere hanno davvero detto la loro. Noi poi dobbiamo migliorare soprattutto nel concretizzare, visto che non abbiamo segnato nemmeno una meta. Controllare il gioco non basta”.

 

Facciamo il salto della barricata e andiamo a sentire quello che ha detto Jacques Brunel. Prima però la situazione infortuni: per Castro c’è un brutto colpo al quadricipite, Barbieri è dolorante per una botta alla cresta iliaca, Masi invece si è guadagnato 8 punti di sutura all’arcata sopraccigliare.
Ma sentiamo il ct azzurro: “Nel primo tempo c’è stato dominio inglese, Ma noi siamo stati molto bravi in difesa. E peccato per certe occasioni buone nei corridoi o come l’in avanti tra Parisse e Zanni che secondo me non c’era. Nel secondo tempo abbiamo accettato la missione di sfidare l’Inghilterra che ha avuto il merito di essere meno indisciplinata di noi. Almeno secondo l’arbitro”.
Che cosa ci ha migliorato rispetto alle ultime settimane? Questa la risposta di Brunel: “prima ci mancava il 100%di tonicità e fisicità, adesso abbiamo testa e freschezza fisica”. Qualcuno gli chiede di Garcia e degli altri cambi con cui si è presentato a Twickenham: “Non è una questione di un giocatore, ma del modo di gestire la partita in generale. Le parole d’ordine sono: volontà e qualità, forza di carattere e precisione. Abbiamo fatto progressi, siamo nella strada buona ma dobbiamo migliorare il gioco al piede e la conquista del pallone”.

 

di Stefania Mattana

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