Dentro la pancia di Twickenham, con Gori e Flood

La nostra Stefania Mattana ha scambiato qualche battuta con i protagonisti di Inghilterra-Italia

In zona mista non si sono viste molte facce inglesi. Tra i giocatori, a parte Wilson – presente anche in conferenza stampa – non c’era molta voglia di parlare. “Noi abbiamo attaccato molto, ma anche l’Italia è stata brava a far fruttare il proprio gioco, soprattutto nel secondo tempo. Una performance per loro davvero notevole” ha detto Wilson. E poi, parlando degli avanti italiani, dice:  “La mischia italiana è una delle migliori, con una velocità d’ingaggio davvero incredibile”.
Il più critico è sembrato proprio uno dei migliori dell’Inghilterra, Toby Flood. “In campo si gioca in 30, potevamo fare meglio, ma ci sono anche gli avversari. Ora dobbiamo concentrarci su quello che abbiamo fatto bene e migliorare gli aspetti che sono andati meno bene, oggi, perché il Galles è solo la settimana prossima.” Alla nostra domanda se si aspettavano di vincere senza fare nemmeno una meta, Flood ha sorriso: “Abbiamo creato spazi, ma poi non abbiamo concretizzato, è frustrante quando succede così, però è la vita! ”

 

Dalla parte azzurra, invece, a parlare sono Francesco Minto e Ugo Gori. “Alla fine della partita ci aspettavamo un’altra meta, che però non è venuta, ci abbiamo creduto comunque fino alla fine” dice la seconda linea. “Dobbiamo comunque dimostrare di più perché abbiamo tutte le carte per fare ancora meglio”.  Riguardo il corso degli azzurri durante la partita, e del secondo tempo italiano davvero di reazione dopo i primi 40 minuti di dominio inglese, Minto non cerca scuse: “Li abbiamo aspettati, gli inglesi, ma forse li abbiamo aspettati troppo. Dovevamo osare di più da subito. Certo che però è stato davvero bello dare filo da torcere agli inglesi in casa loro!”.

 

Gori, dal canto suo, salta a piè pari la questione cartellino giallo: “L’ho preso, non lo dovevo prendere” taglia corto il mediano di mischia, che probabilmente non ha molta voglia di parlare di quello. Di certo, la squadra inglese ha subito molto meno che quella italiana a livello disciplinare, a contare il numero delle punizioni fischiate contro. Ma Ugo si libera subito della domanda “scomoda”: “Uno non è che vuole dare la colpa all’arbitro, quando succedono queste cose…”.
Per quanto riguarda la velocità di uscita dei palloni da mischie e ruck, Gori conferma il lavoro che stanno facendo anche in nazionale: “Sì, rispetto a due settimane fa i palloni uscivano più rapidi, ci stiamo lavorando tanto e c’è ovviamente sempre da migliorare.”

Chiediamo se paragonare questa sfida con quella del Galles ha senso, dato che un simpaticissimo e allegro gruppo di tifosi del rugby Alpago rimpallano la domanda. “Contro il Galles c’erano tante cose che non sono andate bene, non da meno il fatto che pioveva davvero tantissimo, qui è stata proprio un’altra gara.”
Appunto, quando si incontrano le squadre sulla carta più forti gli italiani tirano fuori gli attributi, e con le altre più “abbordabili” ci si irrigidisce troppo? “É un fatto mentale. A volte ci mettiamo pressione da soli (come ha detto anche Ghiraldini in conferenza stampa, ndr) e quando la partita sulla carta sembra più abbordabile siamo più contratti e quindi non riusciamo a rendere al meglio. Ma anche questa è una cosa su cui stiamo lavorando.”

 

di Stefania Mattana

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