Gelo e fango a Padova, ma il Rangers Rugby Vicenza manda un chiaro segnale

L’imperativo era portare a casa una vittoria piena. Una vittoria che allontanasse quelle nubi che avevano impedito nelle ultime partite, quelle disputate con Paese, Colorno e Valpolicella, di illuminare il gioco dei vicentini come invece accadde nel girone d’andata. Il terzo posto in classifica non consente ulteriori “distrazioni” e quando mancano solo sette partite alla fine della stagione, bisogna fare i conti con le energie psicofisiche che per nessuna delle contendenti sono le stesse di inizio campionato. Il test con i patavini del Cus assumeva perciò un significato notevole, proprio per misurare, oltre che il livello atletico, quello mentale. Reagire al calo di risultati con una prestazione netta, chiara ed inequivocabile. La partita con il Cus Padova, doveva decretare l’uscita dal cono d’ombra e rilanciare alla grande la nostra corsa per il “rush” finale. Nella memoria di staff e giocatori ma anche dei supporters, Cus Padova ricorda ancora il doppio ko subito nello scorso campionato di serie B e quindi l’impegno viene preso con la massima concentrazione e con ferrea determinazione. I patavini navigano nelle posizioni di retroguardia di questo campionato e devono anche loro tentare di fare risultato per allontanarsi il prima possibile dalla vischiosa zona retrocessione. Vengono da una sconfitta, ma non una disfatta, con il forte Alghero in casa loro, accusano 16 punti di scarto dalla sconfitta interna con quel Valpolicella che giusto una settimana dopo ne inflisse 14 proprio a noi. Ancor prima persero di un sol punto con il Badia in casa loro e di due punti sul proprio terreno con il mai domo Cus Torino. Insomma un bilancio fatto di sconfitte, ma mai dilaganti, mai da squadra alla deriva. L’insidia di questa partita sta proprio in questa lettura. Riuscire a domare il Cus in casa loro con una prestazione che non dia adito ad interpretazioni. Una giornata tutt’altro che primaverile fa da cornice alla partita. Il campo è decisamente pesante, la pioggia battente alimenta le numerose pozzanghere ma è il freddo gelido che costituisce l’insidia maggiore. Ad assistere alla partita, un ottantina di temerari spettatori, che seppur infreddoliti, hanno voluto mostrare vicinanza ai propri portacolori. Da parte vicentina il piccolo manipolo costituito dai supporters del Fan Club, si distingue con la consueta partecipazione vociante. Giusto il tempo per rendere omaggio alla memoria di Pietro Mennea, e l’aquilano Passacantando da il via alla sfida. I nostri partono con piglio deciso, ma ben presto l’aria gelida ghiaccia le mani dei giocatori. La gestione della palla diventa proibitiva e le mischie diventano una costante che si ripeterà per tutto l’incontro. Ci riversiamo nel campo patavino cercando di “rompere il ghiaccio”, scusate la freddura (sic!) e ci riusciamo al 4’ minuto con un calcio del solito Pavin. La partita prende l’abbrivio con buoni ritmi nonostante tutto. Ci accorgiamo ben presto che per la mischia dei padroni di casa si profila una giornata difficile. Sempre in difficoltà, devono costantemente arretrare sotto la pressione dei nostri avanti. Arriviamo al 15’ per annotare la prima meta della giornata. La mette a segno Rizzo che sarà autore di una prestazione maiuscola per tutta la sua permanenza sul terreno di gioco. Pavin trasforma e grazie al suo piede, dopo soli 4’ di gioco, allunga ulteriormente con un preciso calcio di punizione procurato dalla mischia che esercitando una tremenda spinta obbliga la prima linea patavina ad alzarsi. In campo c’è una sola squadra, con i cussini a tentare di arginare le insistite azioni dei biancorossi. Difendono strenuamente ma con buona disciplina, senza compiere falli e cercando alleggerimenti o giocate di rimessa solo quando i nostri perdono per problematici “handling”. In questa maniera il tempo passa e nonostante il dominio nel possesso e nel territorio, non riusciamo a portare la palla oltre la linea di meta. La situazione climatica ambientale gioca per entrambe le squadra un ruolo decisivo. Indicativo il fatto che la consueta colonna di vapore che sia alza dai giocatori impegnati nelle mischie, nemmeno si avverte tanto le maglie sono inzuppate e tanto il freddo che le avvolge. Da una delle poche sortite in avanti dei cussini, scaturisce un calcio di punizione che permette a loro di raccogliere i primi tre punti dell’incontro. Mancano una decina di minuti alla fine del primo tempo e seppur con il tabellone che recita un 3 a 13 a nostro favore, facciamo fatica non tanto a varcare la metà campo, dove per altro siamo installati pressoché stabilmente, ma a dare la zampata decisiva. Ma al 33’, Rizzo decide di concedere il bis. Seconda meta di giornata per il Vicenza e secondo sigillo personale per la nostra seconda linea che suggella così una prestazione da incorniciare. Si va così al riposo, con un 3 a 18 che ci vede in testa ma che non paga completamente la mole di gioco svolta. All’inizio del secondo tempo, prende il via la giostra dei cambi da una e dall’altra parte. Un Gastaldo in non felicissime condizioni fisiche lascia il posto a Gallo che ritorna così in serie A dopo alcune sparute apparizioni all’inizio di campionato. Esce anche il MVP di giornata, Rizzo che lascia il posto a Pelizzari e Pogni, che autore di una buona prestazione in mischia ordinata, cede il posto a Mazzini. In mediana Bebo prende il posto di Nanni Masi. Non cambia l’andamento della gara. Sempre i nostri a condurre le danze e i padroni di casa che raramente escono dalla loro metà campo per spingersi in avanti ma senza mai graffiare la nostra accorta difesa. A noi servono altre due mete perché stante la situazione in campo e i relativi equilibri di forze nettamente sbilanciati a nostro favore, il bonus diventa il vero bottino di giornata. La supremazia in mischia diventa imbarazzante, in touche non abbiamo avversario, in ritmo siamo in grado di alzarlo ma nel contempo ci scappano troppi errori nel controllo e nella gestione della palla. Il Cus, impegnato praticamente ad interdire il nostro gioco ha buona sorte in questa fase grazie ad alcuni pregevoli placcaggi e al pungente freddo che irrigidisce le mani dei nostri portatori di palla. Si arriva così al 12’ del secondo tempo per smuovere il punteggio sul tabellone. Ci pensa ancora una volta Pavin che dalla linea di metà campo, rinuncia ad mandare la palla in touche, per spedire in mezzo ai pali la palla. Una bordata degna di un incrociatore pesante come la Graf von Spee. Buon motivo in tribuna per applaudire con le intirizzite mani. Si riprende a giocare e i biancorossi si riportano in avanti alla caccia del bersaglio grosso. Matura così la terza meta di giornata ad opera di Bruno Doglioli il quale resiste bene al tentativo di placcaggio avversario e deposita la palla in meta. Pavin fallisce una non proibitiva trasformazione, ma con un campo che è un incrocio fra un pantano e le sabbie mobili, gli appoggi per una corretto calcio vengono a mancare. Si riprende a giocare in attesa della quarta meta che a questo punto deve essere il giusto compenso per la mole di gioco svolta, per la continua pressione esercitata, per la piena padronanza di tutti i fondamentali. Infatti, ad esclusione del placcaggio a cui abbiamo dovuto ricorrere molto meno frequentemente che i padroni di casa, la mischia, la touche, l’avanzamento, il sostegno, il gioco al piede, l’”uno contro uno”, sono stati tutti di marca vicentina. Si potrebbe discutere sul passaggio, ma i già citati problemi di “handling” trovano nella problematica situazione atmosferica odierna una valida attenuante. Il tempo passa, la pressione non cessa, ma la fatidica quarta meta non viene. Siamo sbilanciati in avanti e al 32’ arriva con la più classica delle azioni di rimessa la meta dei padovani. La ottiene Rigo che grazie alla sua velocità e ad un abile controllo al piede, riesce a ribaltare l’asse del gioco dalla propria metà campo fino alla nostra area di meta dove va a conquistare l’unica meta di marca cussina della giornata. Anche il piazzatore patavino non trasforma e il risultato, quando mancano una diecina di minuti alla fine è di 8 a 26 per i vicentini. Ancora una volta in avanti, i nostri con caparbietà cercano il bonus. Quel bonus che non fu conquistato neanche all’andata, quando entrambe le squadre passavano, alla luce dei risultati di quel momento, una periodo di miglior forma. Ora il nemico è il cronometro, ma senza farsi prendere dal panico e con la dovuta insistenza, arriva finalmente la meta di Iotti, autore di una bella discesa palla in mano che sfruttando una residua freschezza atletica, infila un buco nella maglia difensiva patavina e mette palla a terra per l’ 8 a 31 finale. Arriva una vittoria liberatrice, che porta morale e ottimismo in vista della volata finale di questo avvincente campionato. Una partita con più luci che ombre (poche per fortuna), anche se bisogna sottolineare che nel corso del secondo tempo, si è giocato per 20 minuti in inferiorità numerica. Due “gialli” hanno allontanato dal campo di gioco, prima Mazzini entrato da soli 14 minuti e sostituito prima del suo rientro in campo da Bertuzzo che così ha modo di esordire in serie A diventando il 32° giocatore impiegato in questo campionato dalla gestione Rampazzo-Piovene. Il secondo giallo allontana dal terreno di gioco capitan Doglioli che però deve far buon viso a cattiva sorte in quanto vittima di un provvedimento errato da parte del giudice di gara che vede una presa al collo inesistente. C’è poi il tempo per un terzo giallo che giunge per fortuna agli sgoccioli della partita. E’ Bano ad essere sanzionato e a mettere in evidenza come si debba migliorare dal punto di vista della disciplina. In inferiorità numerica abbiamo incassato una meta che poteva arrivare in ogni caso. Certo che un avversario di caratura maggiore dei pur bravi e volenterosi cussini, avesse potuto usufruire di ben venti minuti di vantaggio numerico le cose potevano complicarsi non poco. Ora, dopo la pausa pasquale, arriva allo stadio del rugby di via Baracca il fanalino di coda Avezzano. Un impegno che di certo staff tecnico e giocatori, onoreranno con il massimo impegno, spronati anche dalla corsa alla cima della classifica dove nessuno è ancora in grado di mettere la parola fine. Com’è ben noto le ultime partite di campionato sono in grado di riservare colpi di scena inaspettati. Noi abbiamo già dato, ora tocca agli altri.

Rangers Rugby Vicenza: Marchiori, Iotti, Herenù, Pavin, Gastaldo (4′ s.t. Gallo), Doglioli, Masi (2′ s.t. Bano), Stanfill, Barbato, Torregiani, Fracca, Rizzo ( 4′ s.t. Pelizzari), Furegon, Cenghialta, Pogni (4′ s.t. Mazzini, 28′ s.t. Bertuzzo)
A disposizione; Traverso, Tonello F. Stanica
Allenatore: Piovene – Serventi Gabelli

Cus Padova Rugby: Decina, Pietrantoni, Pauletti, Pinna, Lorini (7′ s.t. Rigo), Colleselli (7′ s.t. Lionello), Barbieri, Dalan, Santinello, Pugin (16′ s.t. Massaro), Trevisan (18′ s.t. Casalgrande), Gesuato, Minarello, Torresan (1′ s.t. Di Lorenzo), Varise (16′ s.t. Canova).
Allenatore: Collodo – Baratella

Marcatori: p.t. 4′ c.p. Pavin (0-3); 15′ meta Rizzo tr. Pavin (0-10); 19′ c.p. Pavin (0-13); 31′ c.p. Pinna (3-13); 33′ meta Rizzo (3-18); s.t. 12′ c.p. Pavin (3-21); meta Doglioli (3-26); 32′ meta Rigo (8-26); 38′ meta Iotti (8-31)
Arbitro: Sig. Passacantando (L’Aquila)

Cartellini: s.t. 18′ (giallo) Mazzini; 30′ (giallo) Doglioli; 40′ (giallo) Bano

Note: Temperatura rigida con pioggia intermittente, terreno molto pesante, spettatori 80 circa

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