L’aria di Primavera fa bene alle U14 del Firenze: doppio successo nel weekend

Il primo impegno, contro l’Unione Prato Sesto, si è svolto sabato 23 marzo, in un pomeriggio fortunatamente privo di pioggia, presso l’impianto Denti di Prato. Era da tempo che i biancorossi non mostravano una così brillante attitudine al gioco alla mano, ma soprattutto una continuità di concentrazione che ha fatto sì che la partita fosse costantemente in mano ai fiorentini, senza nulla togliere ai giovani atleti pratesi che non hanno mai ceduto ed hanno contrapposto al gioco a folate del Firenze una prova tenace, coraggiosa e corretta.
Detto dell’approccio alla gara dei fiorentini che ha determinato una netta supremazia territoriale, vanno citate le tre mete biancorosse. La prima giunge nel primo tempo con Mechi, che finalizza una lunga fase di pressione fiorentina nei cinque metri avversari.

Nel secondo tempo, al 7′, dalla mischia chiusa nei ventidue pratesi, Fissi in terza linea raccoglie la palla, impegna gli avversari e passa a Dragoni, l’apertura smista a Di Miscio che sfonda la difesa avversaria segnando in mezzo ai pali; Dragoni trasforma. A metà del secondo tempo, Merzoug cattura la palla su un lancio lungo da rimessa laterale e, caricando a testa bassa, raggiunge la linea di meta senza che gli avversari riescano a fermarlo, portando il punteggio sullo 0 a 17. C’è tempo ancora per altre belle azioni alla mano biancorosse, contrastate dai pratesi che tentano di ripartire dalla propria difesa con i loro giocatori più rapidi, ma il punteggio non cambia.

Unione Prato Sesto – Aeroporto Firenze 0 – 17 (pt 0 – 5)
Marcatori: Mechi, nt (0-5); Di Miscio, tr Dragoni (0-12); Merzoug, nt (0-17)
Formazione di Aeroporto Firenze: Bacci, Battaglia, Campagna, Carubia, Di Miscio, Dragoni, Fissi, Mascalchi, Mechi, Merzoug, Metti Lorenzo, Meucci, Minucci, Montagni, Picheca, Pini Chiappini, Proskurin, Ramuzzi, Rindi, Scalise, Tarchi, Zurli
Allenatore: Giacomo Taiuti

Domenica siamo in campo contro il Firenze Rugby Club, è una squadra solida e veloce, ottima mischia e un paio di individualità in mediana che possono fare veramente la differenza. Noi schieriamo un 2000 in crescita (ma con tanto lavoro ancora da fare) e quattro ragazzi del ’99 che devono guidare le danze. Pronti: via! Alle 11 si parte con un primo arrembaggio dei nostri, ruck centrale, la palla gira a destra, Almansi calcia un lungo grabber che viene annullato in area di meta dagli avversari. Mischia a cinque metri e con qualche affanno entriamo in meta (non trasformata). Si comincia bene, ci diciamo sugli spalti (poco) affollati. Non piove, i ragazzi corrono, siamo cinque a zero dopo tre minuti, vedrai che oggi butta bene.
E invece succede il contrario: il FRC comincia a macinare gioco in avanzamento, sfruttando peso e grinta, per poi aprire rapidamente la palla che viaggia veloce tra mediana e centri. Noi facciamo cadere più volte la palla in avanti, perdiamo mischie e touches, siamo in ritardo sui punti di incontro ma, soprattutto, ci dimentichiamo che il rugby è prima di tutto pressione e placcaggio efficace. E così gli avversari iniziano a spadroneggiare, ricacciati indietro da qualche calcio efficace ma sempre all’offensiva senza trovare un argine adeguato. Prima della fine del tempo riescono a concludere in meta tre volte (due trasformate): 5-19 il risultato al riposo.

Il secondo tempo inizia in modo molto diverso. La squadra, con alcuni cambi appropriati, pare più grintosa, più attenta a non lasciar filtrare gli avversari, più rapida a recuperare nel punto di incontro, sempre molto fallosa ma con un baricentro che, lentamente, si sposta nella metà campo del RFC. Lentamente, perché nei primi dieci minuti sono i placcaggi di Silei, Rocchi e Guarducci che mettono pezze preziose alle volate degli avversari, poi, una volta acquisita fiducia, con lucidità e rapidità la palla esce dai ruck e vola verso i trequarti, una volta, due volte, fino a che, al limite dei ventidue del RFC, Almansi lancia Silei in posizione di primo centro, corsa potente sull’avversario ed eccellente passaggio in velocità a Guarducci che, lanciato, va a concludere in meta (non trasformata). E’ la svolta, siamo ancora 10-19 ma la partita ha cambiato faccia. E’ un’altra squadra quella del Firenze 1931, calcia, corre, placca con determinazione ossessiva. Non crediamo ancora ad una rimonta che appare in quel momento improbabile ma i ragazzi sì che ci credono e, alla metà del tempo, Almansi parte da appena fuori i nostri ventidue col un perfetto calcio lungo linea, rincorre la palla, supera l’avversario al limite dei ventidue del RFC con un’altra magistrale pedata e va a concludere in mezzo ai pali tra l’entusiasmo dei compagni e dei supporter sugli spalti. Meta trasformata da Rocchi e siamo col fiato sul collo del RFC 17-19. Mancano dieci minuti alla fine, ora gli avversari reagiranno, ci diciamo. Ci provano, ma Aeroporto Firenze ora è implacabile, tutti placcano tutto e, appena trovano un varco, si proiettano anche partendo dalla nostra area di meta. Ancora alcuni calci tattici per spostare avanti l’asse del gioco e, su un buco improvviso, Niccolò Guarducci libera la sua falcata e va a centrare la meta del sorpasso in mezzo ai pali (non trasformata). 22-19, forza ragazzi incita Pesciolino, se vanno dentro e trasformano si perde… un altro sforzo in questa giornata che sta diventando fantastica per intensità e, ora, anche bel gioco. E la squadra ascolta, tampona sui cinque metri nostri un estremo arrembaggio del RFC e parte ancora in contropiede con Guarducci che, praticamente allo scadere, va a segnare l’ultima meta (trasformata Almansi): 29-19, tre fischi e l’urlo di felicità e orgoglio di una squadra leggera, tecnicamente asimmetrica ma con un coraggio (e un fiato) che fanno veramente sperare. Arrivederci a Cesena.

Aeroporto Firenze – Firenze Rugby Club 29-19 (pt 05-19)
Formazione di Aeroporto Firenze: Barlucchi, Rocchi, Bizzarri, Santoro, Michelagnoli, Casanova, Rubechini, Silei, Baldanzi, Gottardo, Guarducci, Casaretti, Gerini, Archetti, Giovannoni, Metti Tommaso, Reali, Calandi, Ristori, Almansi, Dell’Aversano, Panerai
Allenatore: Angelo De Marco

A cura di Leonardo Fissi e Giorgio Almansi

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