Il presidente del board internazionale rilascia una durissima intervista a L’Equipe. E prende le difese di Italia e Scozia
“Riunioni in programma non ce ne sono. Stiamo aspettando una risposta dalla LNR circa la questione dei diritti tv: come sapete i club inglesi hanno firmato un contratto ricchissimo con British telecom, l’ERC ha rinnovato con Sky e la lega dei club francesi è in mezzo al guado. Credo che la federazione di Parigi dovrebbe intervenire e far pesare la sua posizione. La verità è che i club inglesi sono nella totale illegalità, hanno incluso nel loro nuovo contratto anche i diritti delle coppe europee ma non ne avevano l’autorizzazione, è l’ERC che sigla quei contratti”.
Parole durissime, soprattutto se si tiene conto che a pronunciarle è un signore che da 12 anni è presidente dell’ERC, Jean-Pierre Lux, che ha rilasciato una intervista a L’Equipe circa la situazione di stallo nelle trattative per il futuro di Heineken e Challenge Cup.
Il quotidiano francese chiede a Lux perché non lo convince la soluzione per l’Heineken Cup di un passaggio a un torneo a 20 squadre: “Si potrebbe pensare che scendere a 20 squadre aumenterebbe la qualità, ma se si vuole veramente un torneo d’élite bisognerebbe scendere a 16 squadre: 4 poule da 4 squadre sarebbe la perfezione. La soluzione a 20 squadre ha più svantaggi che vantaggi. Bisogna poi tenere conto che gli unici a perderci sarebbero i club che partecipano al Pro12, con Scozia e Italia che avrebbero una sola squadra. Ma se Scozia e Italia arrivano davanti alla Francia nel Sei Nazioni bisogna chiedersi se una simile scelta non sarebbe in realtà controproduttiva. Uno sviluppo in tale senso porterebbe all’aumento dei trasferimenti dei giocatori italiani, irlandesi, scozzesi e gallesi verso i club inglesi e francesi”.
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