Franchigie e federazione gallese, il solco è sempre più profondo

Declinato l’invito a discutere con la WRU sull’ipotesi di contratto centralizzato. E hanno emesso una nota durissima

Non ci sarà l’incontro tra federazione gallese e le quattro franchigie celtiche. Lo hanno annunciato ieri le quattro regions in una conferenza stampa congiunta in cui hanno declinato l’invito. Il summit era stato richiesto dalla WRU che voleva cercare di trovare un qualche accordo dopo i ripetuti scontri con Scarlets, Ospreys, Dragons e Blues. Scontri e frizioni che vanno avanti da mesi e che con il caso George North (che avrebbe già firmato per i Saints) ha raggiunto un nuovo apice. La federazione voleva riproporre l’idea di un contratto centralizzato ma le franchigie lo hanno nuovamente respinto dopo averlo già fatto la scorsa estate.
Le quattro regions, riunite nella Regional Rugby Wales, hanno letto un documento durissimo nei confronti della WRU. Si chiedono perché il Professional Rugby Game Board (PRGB, l’organismo creato ad hoc che doveva fare da camera di compensazione alle diverse volontà) si è riunito una sola volta il 17 dicembre scorso, hanno chiesto perciò un arbitrato indipendente che faccia chiarezza sulla vicenda. Hanno”deplorato il cinico comportamento” della federazione nella vicenda-North, hanno infine definito il contratto centralizzato per i giocatori come “un errato riflesso condizionato” che non aiuterà il rugby gallese, i club e gli stessi giocatori. Insomma, bocciatura su tutta la linea.
Qualche ora dopo la WRU ha emesso un comunicato piuttosto asettico, tutto sommato inutile, tendente a calmare un po’ le acque con cui si dichiara che la WRU desidera continuare la discussione con le regions per assicurare un futuro vincente per il rugby gallese e trattenere in Galles i talenti migliori.

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