Due settimane all’insegna del rugby con Rowland Phillips, Kaine Robertson, Roberto Santamaria e Plinio Sciamanna
Da qualche tempo a questa parte alcuni giocatori di alto livello, prima ancora di aver concluso la propria carriera in campo, decidono di dedicarsi al ruolo di allenatore.
Fanno le prime esperienze in questa veste con le giovanili del proprio club, oppure con formazioni seniores di società limitrofe che militano in categorie inferiori. Questa nuova generazione di giocatori/allenatori, oltre a trasferire il proprio bagaglio di esperienza e ad essere una preziosa guida tecnica, sono per i giovani un modello di riferimento.
Nell’ambito dei camp estivi il loro coinvolgimento rappresenta per i ragazzi una straordinaria opportunità, non solo per migliorarsi tecnicamente, ma anche per vivere un’esperienza di vita importante a contatto con grandi campioni.
Tra questi atleti/allenatori ci sono anche nomi illustri come per esempio il trequarti del Viadana, Kaine Robertson (47 caps con l’Italia). “Dobbiamo essere bravi a trasmettere quello che sentiamo in campo – sottolinea l’ex ala azzurra – crescere i giovani con tecniche e situazioni sempre al passo con i tempi è fondamentale. Per esempio il camp estivo che organizziamo a Viadana è un’ottima palestra sia per i giovani che per noi. Il confronto continuo con un tecnico navigato e con esperienza internazionale come Rowland Phillips potrebbe creare presupposti molto interessanti ed un interscambio proficuo per tutti. A mio modo di vedere le maggiori difficoltà che un allenatore si trova ad affrontare riguardano la continua ricerca del giusto feeling con il gruppo e l’ottenimento del rispetto da parte degli atleti”.
Anche Roberto Santamaria, capitano della società mantovana, sottolinea l’importanza del camp estivo. “Quando il responsabile Roberto De Biase, mi ha chiesto di assumere la gestione tecnica, ho accettato subito per ampliare la mia esperienza inerente al club. Il camp sarà organizzato da uno staff scelto in relazione alle capacità specifiche della disciplina, ma hanno rilevanza soprattutto gli aspetti cognitivi e di sensibilità applicati ad un gruppo di giovani che lavora in vacanza. Fondamentale è il vissuto che ognuno di noi mette a disposizione”.
Infine Plinio Sciamanna, ex pilone giallonero ed oggi coach dei Caimani Rugby e dell’Under 16 viadanese, amplia il punto di vista sulla manifestazione. “Le piccole e grandi attività collaterali che poniamo in essere a Viadana sono fondamentali per i giovani. Arrivai qui a 17 anni e per questo motivo posso testimoniare quanto una società ben organizzata aiuti i ragazzi che provengono da realtà molto distanti anche geograficamente dal club. Con questi criteri e con la grande attenzione per i dettagli, strutturiamo queste due settimane che devono rimanere nella testa dei partecipanti come un’esperienza di vita importante”.
Insomma i camp rappresentano un’occasione di crescita tecnica e umana sia per gli allenatori sia per i partecipanti che hanno la possibilità di imparare stando a stretto contatto con formatori di prim’ordine.
Tutte le informazioni sul camp e il modulo di iscrizione li trovate a questo link.
http://www.youtube.com/watch?v=enmAZVpWQyo
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