La nazionale “pensa” francese e così devono fare le franchigie. Questo il Gavazzi-pensiero in una intervista che farà discutere
“Le franchigie italiane devono parlare la stessa lingua tecnica e le loro visioni strategiche devono essere comuni, non confliggere fra loro. Stesse priorità, stessi obiettivi, stessi strumenti. La rosa di Treviso deve essere ristretta, quanto a linea tecnica, mi auguro che alla scadenza del contratto di Franco Smith ci si orienti verso un tecnico di scuola francese. Quella è la strada che abbiamo intrapreso con la Nazionale. E deve essere la strada di tutti”. Le parole sono del presidente FIR Alfredo Gavazzi e sono contenute in una intervista pubblicata su Rugby Club e rilasciata a Giorgio Sbrocco. Parole che faranno rumore e che – presumibilmente – non saranno prese benissimo alla Ghirada. Vedremo le reazioni.
Nell’intervista intanto Gavazzi ribadisce la sue posizioni sul futuro celtico (nessuna tassa d’ingresso) e delle coppe europee, delle Zebre (dal 2014 non saranno più federali) e della terza franchigia romana (“mi hanno assicurato che nel giro di due o tre anni il Tre Fontane sarà portato a una capienza di 10mila posti. Il tempo che occorrerà alla FIR per definire staff e individuare i giocatori”).
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