Il ct azzurro spiega le sue scelte per i 32 atleti da portare in giugno nella terra degli springboks
Lunedì OnRugby vi proporrà un ragionamento “a freddo” sulle convocazioni azzurre per il tour di giugno in Sudafrica. Le scelte che fanno più discutere sono quelle che riguardano la presenza di Mauro Bergamasco e l’assenza di Tommy Benvenuti. Ma sono solo gli spunti più evidenti, non necessariamente i più importanti.
Nell’attesa vi proponiamo i perché di Jacques Brunel, che spiega così le sue scelte: “Sarà un tour molto più difficile di quello dell’anno scorso, affronteremo due grandi Nazionali come il Sudafrica e Samoa, e forse anche la Scozia: siamo a fine stagione, dal punto di vista fisico è la finestra internazionale più dura, per questo motivo ho puntato su una squadra di esperienza. Le partite di novembre con Nuova Zelanda ed Australia, ed anche il 6 Nazioni, hanno mostrato come la nostra ambizione sia quella di esprimerci allo stesso livello delle squadre più forti al mondo e vogliamo continuare su questa strada: Sudafrica e Samoa saranno due avversarie di grandissima qualità, puntiamo a confermare il rugby che abbiamo mostrato di saper esprimere da un anno a questa parte”.
“Insieme al gruppo del 6 Nazioni scorso – ha approfondito l’allenatore – abbiamo convocato atleti con già alle spalle una solida esperienza e che hanno giocato un’ottima stagione, penso in particolare a Bernabò, Aguero e Di Bernardo, insieme a giovani come Manici, Sarto e Chillon che, dopo aver fatto vedere una crescita interessante nel corso del PRO12, è importante conoscere ad un livello di gioco superiore. Sono ragazzi che hanno fatto grandi progressi, ora vogliamo testare le loro capacità a livello internazionale e vedere come si comporteranno all’interno della rosa”.
Infine una battuta su Samoa: “Sia ai Mondiali del 2011 che nel tour dello scorso novembre, i samoani hanno mostrato una grande crescita. Sono fisici, fortissimi nel contest del pallone, in autunno hanno collezionato vittorie importanti. Sul Sudafrica, poco da dire: una squadra dura al contatto, con una difesa e delle qualità fisiche fuori dal comune. A Durban e Nelspruit affronteremo due gare di altissima intensità, ma se vogliamo continuare a crescere confrontarsi con i migliori è l’unica strada possibile”.
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