Secondo la stampa australiana l’edizione giapponese scompaginerà le carte e la prassi finora seguita nell’assegnazione dei Mondiali
Dopo il Mondiale inglese del 2015 l’IRB sceglierà le sedi per la RWC 2023 e 2027 (nel 2019 si giocherà in Giappone). Nel frattempo continuano auscire in maniera più o meno aperta ufficiale e ufficiosa le candidature per quelle edizioni. Ultima in ordine di tempo è quella dell’Australia per il 2023 o il 2027: a parlare però non è nessun dirigente wallaby ma il media Rugby Gold che mette assieme un po’ di indizi.
Normalmente la RWC alterna le sue edizioni tra emisfero nord e sud, ma la “tappa” nipponica farebbe un po’ saltare questa prassi, tanto più se poi si dovesse davvero tenere un Mondiale – e prima o poi succederà – anche in Argentina. E laggiù stanno pensando al 2023 o al 2027.
L’IRB sta cercando di allargare il bacino di Ovalia senza però andando a toccare gli equilibri finanziari: insomma, bello fare il Mondiale in Nuova Zelanda ma solo se capita una volta ogni 30 anni e ben vengano “novità” ricche di soldi e tifosi come il Giappone o il Nord America (dal 2027 in poi).
In questo quadro la stampa down under prevede un torneo iridato nel 2023 tra Australia o Sudafrica, mentre il 2027 potrebbe toccare nuovamente alla Francia per poi andare negli USA.
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