Azzurri verso il Sudafrica: un martedì da senatori

A Bormio la giornata di ieri nel ritiro della nazionale è stata “dominata” dalle parole di Bortolami e BergaMauro

ph. pino fama

33 anni tra pochi giorni Marco Bortolami (12 giugno 1980), 34 compiuti ad inizio mese da Mauro Bergamasco (1 maggio 1979), tutti e due prodotti del vivaio del Petrarca Padova, tutti e due veterani azzurri di lungo corso.
Quindici anni di Nazionale per il flanker delle Zebre, dodici per il seconda linea capitano della franchigia di base a Parma. Centottantasette caps in due, equamente ripartiti, con Bortolami che può vantarne uno in più, novantaquattro contro novantatré.
Brunel li ha voluti entrambi per il tour estivo che l’Italrugby prepara a Bormio in questi giorni e che porterà gli Azzurri a giugno in Sudafrica per un quadrangolare con Springboks, Samoa e Scozia.

 

Bortolami rientra in Nazionale dopo un anno esatto: a giugno 2012, a San Juan contro l’Argentina, un brutto infortunio alla spalla lo ha tenuto a lungo lontano dal campo. “Ritrovare la Nazionale è come ritrovare un vecchio amico – dice il seconda linea, trentotto volte capitano della Nazionale – ed è sempre motivo di grande entusiasmo, nulla da stimoli come l’azzurro. Ho ritrovato l’atmosfera che avevo lasciato un anno fa, il CT da molta fiducia alla squadra e questa è una base importantissima da cui partire, e molti giovani che si affacciavano sulla scena internazionale l’anno scorso hanno acquisito esperienza. Tornerà utile in un tour duro ed importante come quello che ci aspetta. C’è grande competizione interna e questo è importante per crescere tutti insieme come squadra. Sudafrica e Samoa sono avversarie toste, le conosciamo, sono davanti a noi nel ranking ma con l’atteggiamento che sta avendo sin da questi primi giorni di ritiro qui a Bormio questa Italia può cogliere risultati importanti”.

Clicca qui per l’audio intervista a Marco Bortolami

“Quindici anni in Nazionale? Ho già detto che giocherò sino al 2015, con l’obiettivo di rimanere nel giro azzurro sino al momento di appendere le scarpe. Per mettere giacca e cravatta c’è ancora tempo. Sono contento di trovare in squadra ragazzi come Chillon e Sarto, padovani come me, che hanno giocato una stagione alle Zebre da protagonisti e che ora hanno la possibilità di muovere un nuovo passo avanti nella propria carriera. Hanno ancora molto da migliorare ma tenacia e caparbietà non mancano e sono qualità di base fondamentali. Contro Sudafrica e Samoa nelle prime due giornate del torneo estivo sarà importante tenere testa ai nostri avversari dal punto di vista fisico”.

Dal maggiore dei fratelli Bergamasco anche un pensiero al fratello Mirco, che sta ultimando il recupero dall’infortunio alla rotula subito a novembre a Firenze contro l’Australia: “Mirco sta bene, è pronto a rientrare in campo. Non so ancora dove giocherà l’anno prossimo ma so che ha possibilità tanto in Francia che in Inghilterra ed in Italia. Spero di conoscere presto la sua scelta, giocare ancora insieme in Nazionale è qualcosa più di un desiderio”.

Clicca qui per l’audio intervista a Mauro Bergamasco

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