Il tallonatore degli All Blacks e degli Auckland Blues di John Kirwan ha parlato in esclusiva con OnRugby. Ecco cosa ci ha detto
Il campione del mondo Kevin Mealamu è appena tornato nei ranghi della sua franchigia i Blues dopo aver preso il periodo sabbatico che gli spetta per contratto con la NZRU. Lo abbiamo incontrato per una chiacchierata su cosa ha fatto e su cosa desidera per il futuro.
Buongiorno Kevvie, sei appena tornato dal tuo periodo sabbatico. Dove sei stato, che hai fatto?
Per me è stata l’opportunità come papà e marito di spendere del tempo a casa ed è stato meraviglioso, inoltre abbiamo avuto una bellissima estate ed ho portato la famiglia alle Fiji. Credo la cosa migliore sia stata stare a casa e fare le cose normali che tutti i papà fanno come portare i bimbi a scuola o organizzare l’orto in giardino. Inoltre è stata una buona chance per guardare indietro, alla stagione appena passata e fissare nuovo obbiettivi per quest’anno.
Sei ora tornato a pieno ritmo nella squadra dei Blues con grossi cambiamenti come il fatto che non sei più capitano. Quali sono le tue motivazione nell’affrontare questo 2013?
Credo che quest’anno per me sia importante che la squadra faccia bene. Abbiamo un buon team, la maggior parte giovani giocatori che stanno apportando molto stimolo all’ambiente incluso me stesso. Quindi il primo obiettivo è quello di giocare bene e di fare risultato e di portare la franchigia più in alto possibile nella classifica del Super Rugby.
Dopo la vittoria nella coppa del mondo nel 2011 c’è stato un grosso rinvigorimento del rugby in Nuova Zelanda con giocatori che hanno giocato benissimo la scorsa stagione. Quest’anno pochi All Blacks sono in forma. Secondo te c’è bisogno di più periodi sabbatici per più giocatori?
Secondo me vale la pena averlo. Se si riesce ad inserirlo nel contratto si fa bene ad avere uno stop. Se bisogna fare qualcosa bisogna farla al meglio ed una delle cose che ho acquisito durante questo periodo di ferie è stato il poter tornare fresco ed emozionato dalla nuova stagione. Siamo molto fortunati come giocatori di rugby di poter fare una cosa che ci piace veramente e che paghi anche le bollette. Quindi si sono per il periodo sabbatico da usufruire per tornare carichi.
Sei appena tornato dai raduno di maggio con gli All Blacks. Trenta giocatori nella ridente cittadina estiva di Mount Maunganui. Sembra più una vacanza che lavoro: che avete fatto?
E’ stato bello rivedersi con gl altri. Bel posto e siamo stati fortunati il sole splendeva e faceva caldo. E’ stato importante rivedersi per iniziare a preparare la stagione, soprattutto capire come gli All Blacks imposteranno il proprio gioco quest’anno. Anche se è durato pochi giorni, quando ci rivredemo nel raduno ufficiale saremo già qualche passo avanti nella preparazione. Inoltre alcuni giocatori giocano di venerdì, altri di sabato quindi era importante consentire a tutti di riprendersi, ma è stato molto salutare per la squadra tutta.
Allora quest’anno abbiamo la Steinlager Series contro la Francia e poi il Rugby Championship… Dimmi qual è una partita tra queste che veramente non vedi l’ora di giocare?
Se sono fortunato abbastanza da entrare in rosa credo che una partita che non vedo l’ora di giocare è una di quelle contro la Francia. L’ultima volta che ci siamo incontrati è stata, come dire, “intensa”… e sono sicuro che loro tornano per dimostrare qualcosa e per fare bene. Quindi al momento guardo alla Francia. Più in là è difficile.
Sei uno dei migliori giocatori al mondo, hai vinto tutto inclusa la coppa del mondo. A cosa aspiri ora come giocatore professionista? Cosa vuoi di più?
Ogni anno ci sono nuovo talenti che vengono su dai ranghi nella mia posizione di tallonatore. Mi piacciono le sfide e sicuramente lavorare duro per avere una nuova opportunità di difendere la Coppa del Mondo sarebbe fantastico. E’ abbastanza lontano nel fututo, ma devi essere motivato nella vita di tutti i giorni, hai bisogno di qualcosa che ti tenga allerta, che ti fa lavorare per migliorare ogni giorno, che è una delle cose a cui Kirwan tiene tantissimo qui ai Blues, il fatto che non ci si ferma mai dal migliorare (better never stops, il motto dei Blues di quest’anno). Il non rilassarsi mai, non dormire sugli allori, è questo che mi motiva ogni giorno.
Hai avuto 8 anni di Ted (Graham Henry, ndr) negli All Blacks. Ora ritorni nei Blues e lui è di nuovo qui. Riesce ancora a motivarvi tutti ed a trovare nuove idee?
(Ride) Credo di sì, sei sempre alla ricerca della formula per giocare il rugby perfetto ma non ci si riesce mai a trovarla. Quindi si lavora per arrivarci almeno il più vicino possibile.
Di Melita Martorana
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