Gavazzi ricorda il biancorosso Mario Lodigiani alla cerimonia di intitolazione del campo principale
È stato il Livorno Rugby che ieri ha alzo al cielo il Trofeo Francesco Borelli 2013 a conclusione della lunga giornata di minirugby che si è svolta ieri al Padovani. L’assegnazione del premio, che la squadra detentrice rimetterà in palio il prossimo anno, è la nota a margine di una grande festa che ha coinvolto come tantissimi bambini felici di misurarsi nella grande esperienza sportiva che è ormai il Torneo Francesco Borelli. Premi per tutti – consegnati dal presidente del Comitato Regionale Toscano FIR Bonaccorsi e dai veterani biancorossi Mansani, Lippi, Mattei, Pedullà e Benelli – e applausi in particolare per le compagini del Livorno Rugby e del Treviso che si sono classificati al primo posto nelle 3 categorie competitive (Under 12, Under,10 e Under 8).
La buona riuscita dell’evento è come sempre stata opera dei volontari che hanno coperto al meglio tutti i ruoli sportivi e logistici per rendere piacevole la manifestazione alle circa 2500 presenze che ieri hanno colorato l’impianto Padovani e gli altri impianti sportivi del Campo di Marte interessati alle oltre 200 partite di minirugby disputate.
A coronare la giornata, la presenza con i vertici federali e del Calvisano del presidente della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi. Il massimo dirigente FIR ha presieduto alla cerimonia di intitolazione del campo principale del Padovani al rugbista fiorentino e grande uomo di sport, Mario Lodigiani. “Maestro per generazioni di rugbisti” è l’iscrizione sulla maiolica, realizzata dal maestro Antonio Abussi, apposta sulla scultura progettata dagli architetti Federico Musotti, Niccolò Falleri e Francesco Peri che è stata scoperta durate la cerimonia.
“Con Mario Lodigiani ho vissuto molti anni della mia vita, ed è stato per certi aspetti il mio maestro. – ha dichiarato a margine della cerimonia il presidente della FIR Gavazzi – Nel Calvisano, quando io ero responsabile nel settore tecnico lui era il direttore tecnico. Ha lasciato un ricordo indelebile, insegnando cose su cui ancora il club bresciano imposta la sua attività. Non a caso oggi è qui il presidente del Calvisano, appunto perché gli insegnamenti di Mario per noi sono stati fondamentali. Ci ha insegnato tanto e ancora oggi ci sono cardini che passano dai suoi insegnamenti, è sempre nel cuore di tutti noi”.
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