Il mediano di mischia del Benetton Treviso è di Worcester e sabato a Durban potrebbe scendere in campo contro gli Springboks
Quando, giovedì pomeriggio, il CT Jacques Brunel ufficializzerà il XV titolare per il test-match dell’8 giugno (ore 17.15, diretta Sky Sport) contro gli Springboks, turno inaugurale del quadrangolare estivo che vede gli Azzurri in Sudafrica, c’è da scommettere che Tobias Botes sarà il più attento ed interessato tra i trentadue convocati ad ascoltare le scelte del tecnico francese.
Perché se per ogni rugbista affrontare il Sudafrica rappresenta di per sé un momento indimenticabile, per il ventinovenne mediano della Benetton Treviso da un anno e mezzo nel giro della Nazionale italiana sfidare iBokke vuol dire scendere in campo per sfidare il proprio Paese d’origine, sfidare quella maglia verde-oro che quasi tutti i bambini della rainbow nation sognano dal momento in cui prendono in mano una palla ovale.
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Una percentuale che aumenta esponenzialmente tra i bambini afrikaans, i discendenti dei boeri arrivati nei territori sudafricani nel XVII secolo e che, nel rugby, hanno trovato una religione ed un modo di vivere prima che uno sport. Come gli antenati di Toby, sbarcato a Treviso nel 2008 e divenuto eleggibile per la maglia azzurra dopo i mondiale neozelandesi del 2011. Esordio a Parigi, nella prima partita di Brunel sulla panchina italiana. Ora, la chance di andare in campo contro il proprio Paese e tanta attenzione da parte dei media sudafricani: “Non tornavo a casa da un anno, sicuramente per me è una settimana speciale, aspetto sabato con tanto entusiasmo” ha detto il trequarti di Worcester, cittadina del Western Cape dove la famiglia gestisce vigneti ed esporta frutta.
L’ultima volta ero venuto a trovare i miei genitori, adesso sono qui con la prospettiva di giocare contro gli Springboks e sono molto orgoglioso di poterlo fare con la maglia dell’Italia. Giocare per i Boks è il sogno di ogni bambino sudafricano, io avrò l’onore di affrontarli e sono entusiasta all’idea. Questa Italia viene da un Sei Nazioni positivo, adesso dobbiamo trovare continuità. Specialmente lontano da Roma, dalla nostra casa: è il passo successivo che dobbiamo compiere per continuare a crescere. Vincere due partite in questo tour deve essere l’obiettivo a cui mirare”.
Per sabato pomeriggio, al Kings Park di Durban, Botes sembra intanto aver fatto incetta di biglietti tra i compagni: “Da Worcester è in arrivo la famiglia al completo. Ho comprato maglie della Nazionale per mio padre, mio cognato, mio fratello. Almeno dieci, giuro. Nessun dubbio, i Botes faranno il tifo per l’Italia”.
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