Il ct spiega le sue scelte per la partita di domani e analizza punti di forza e le debolezze di un avversario forte e temibile
“Mi aspetto una partita dura, contro un avversario di grande qualità. Samoa può contare su una generazione di grandi giocatori, nell’ultimo anno ha centrato risultati importanti battendo il Galles a Cardiff ed andando vicina a superare i francesi in casa loro: sono imprese difficili per chiunque, danno il metro del loro valore così come la loro vittoria di sabato scorso contro la Scozia, la prima di sempre”. Così il ct azzurro ha presentato la partita con i pacifici dopo l’annuncio del XV titolare dell’Italia per la sfida di sabata a Nelspruit, in Sudafrica (diretta tv su SkySport2 a partire dalle 14 e 15).
“Samoa è una squadra consistente, ben organizzata, con grandi qualità fisiche ed individualità che possono fare la differenza: sono tutti gli elementi di una grande formazione. E’ vero che Samoa è una squadra molto fisica, ma non sono preoccupato per come potremo reggere il confronto in questo senso. E’ vero che la Scozia è uscita da Durban con tanti infortuni ma non li imputerei al modo di giocare dei samoani, quanto piuttosto a normali infortuni di gioco. Credo che loro dal punto di vista tattico Samoa abbiano compiuto grossi passi avanti, sono sicuramente più organizzati dei tongani che abbiamo battuto a novembre a Brescia ed anche molto più pericolosi nell’uno contro uno. Sarà fondamentale per noi attenerci al piano di gioco, proporre ed imporre il nostro rugby, evitare il gioco disorganizzato perché in quello sono sicuramente più forti di noi”.
E sono sette i cambi decisi nella formazione titolare che sabato scenderà in campo rispetto al XV battuto dal Sudafrica. Dentro Castro, Orquera, Garcia, Iannone, Bernabò (che torna titolare dopo due anni), Canale, Mauro Bergamasco. In panchini ci sono Manici, Rizzo, Vosawai mentre Aguero, Sgarbi, Furno, Morisi che pure contro gli Springboks si sono comportati bene, vanno in tribuna. Un turn-over serrato per far rifiatare i giocatori al termine di una lunga stagione, la volontà di vedere all’opera contro avversari di rango quanti più giocatori possibile.
“Contro il Sudafrica – ha detto Brunel – è successo qualcosa che avevamo già visto nel primo tempo di Firenze contro l’Australia ed in una certa misura nel Sei Nazioni contro l’Inghilterra, anche se in quel caso bisogna dire che erano stati maggiori i meriti degli inglesi nel dominare i primi quaranta minuti. Ma è vero che a volte fatichiamo ancora ad entrare in partita nel migliore dei modi. I sette cambi non devono sorprendere: abbiamo convocati trentadue giocatori per questo tour, è importante vederli tutti e penso che la squadra per sabato rappresenti un buon mix di esperienza con due centri come Canale e Garcia e Mauro Bergamasco ed alcuni giovani come Iannone dal primo minuto o Manici in panchina per dare freschezza”.
Poi il ct chiude con le prospettive sul periodo medio-lungo: “La partita contro il Sudafrica a evidenziato come l’Italia sia ancora alla ricerca della continuità nell’arco di una partita intera, e questo è sicuramente un aspetto negativo, ma bisogna anche rilevare che nel secondo tempo con gli Springboks abbiamo avuto l’80% del possesso medio ed abbiamo creato loro più di una difficoltà. Non ci sono molte squadre in grado di farlo, oggi. Stiamo crescendo e per continuare a farlo è giusto continuare a sfidare i migliori, imparando però sempre più a gestire le partite.
Castrogiovanni – ha concluso Brunel – ha avuto un ottimo impatto quando è entrato nella ripresa contro il Sudafrica, ma sono anche molto contento della performance di Cittadini nel primo tempo ed anche nel 6 Nazioni contro l’Irlanda. Castro è la nostra prima scelta per la maglia numero tre e sicuramente uno dei migliori destri al mondo, ma lui e Lorenzo sono molto vicini nella nostra classifica interna. Di Bernardo in panchina? E’ ancora presto per dare giudizi, per capire le sue qualità a questo livello: credo che abbia bisogno di una stagione intera per adattarsi alla scena internazionale”.
A parlare, dopo l’ultimo allenamento del venerdì, è anche capitan Parisse che mette in guardia tutti su Samoa: “Quando si pensa a loro si tende a parlare molto della fisicità degli isolani. E’ sicuramente una loro peculiarità ma come ha detto il mister i nostri avversari sono oggi molto più organizzati degli anni scorsi, sono cresciuti in mischia, le prime linee giocano ad alto livello in Europa ed anche in touche hanno fatto progressi. Sintetizzando, oggi Samoa sa giocare in modo molto più ordinato”.
Poi il terza linea torna sulla sfida con il Sudafrica: “Non siamo soddisfatti della nostra prova. E’ vero che nei primi venticinque minuti del secondo tempo abbiamo mostrato un buon gioco, ma abbiamo subito 40 punti e non possiamo certo considerare positiva questa prestazione. Quella di domani – ha proseguito Parisse – sarà una gara chiave per il nostro tour: contro la Scozia, Samoa ha dimostrato di essere un avversario pericoloso. E’ una squadra pericolosa, che rispettiamo profondamente, contro cui sarà difficile giocare. Per noi però è imperativo vincere, al di là del piazzamento finale in questo torneo, per andare con grande fiducia verso l’ultima giornata”.
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