Milano e la formazione sportiva, le varie discipline si parlano tra loro

Un incontro svoltosi mercoledì sera al Politecnico di Milano che ha messo di fronte sport, società e istituzioni

ph. Sebastiano Pessina

E’ una Milano sportiva che ha voglia di crescere, di confrontarsi e costruire progetti condivisi tra diverse discipline quella uscita dall’incontro svolto mercoledì sera al Politecnico di Milano. Un successo per la qualità dei relatori e perché si è concretizzato un primo contatto per provare a mettere in collegamento chi si occupa di sport giovanile, e non solo, a Milano.
Il convegno “giovani, formazione e sport a Milano” si è trasformato in una fabbrica d’idee, dove alcune delle eccellenze sportive milanesi hanno messo in comune le proprie esperienze, gettando le basi per una collaborazione che potrebbe trovare nel Comune di Milano un elemento importante di sostegno: “Sono contenta – ha, infatti, detto durante il convegno l’Assessora Chiara Bisconti – di aver partecipato a questa iniziativa e l’amministrazione comunale si offre per proseguire questo cammino, mettendo a disposizione quanto può gestire direttamente in termini di spazi pubblici e visibilità”.
Uno degli obiettivi che Rugby Grande Milano si era posto, quando ha deciso di organizzare il convegno, è stato centrato pienamente. Infatti, oltre alla partecipazione numerosa, si è manifestata la voglia di collaborazione tra i vari sport. “Noi siamo disponibili a una collaborazione con altri sport – ha dichiarato Ico Migliore presidente di Hockey club Milano Rossoblù – perché si potrebbero mettere in comune alcune risorse. Per fare un esempio, noi abbiamo un ottimo settore medico, perché non condividerlo?” Migliore ha continuato; “Per noi l’investimento strategico rimane il settore giovanile al quale dedichiamo il cinquanta per cento del budget. Certo il problema degli impianti è fondamentale, anche se la colpa non è dell’amministrazione comunale”.

 

Sul tema degli impianti sportivi l’Assessora Bisconti ha puntualizzato la posizione del Comune di Milano: “Siamo impegnati a promuovere la pratica sportiva dei milanesi, come strumento per il benessere. Non possiamo nasconderci che le risorse a disposizione sono poche e il nostro impegno è ben chiaro nella Carta dello Sport che abbiamo consegnato al Coni e al Ministro dello sport. Si deve partire da una definizione dei ruoli. Il Comune di Milano chiede di poter collaborare con le federazioni sportive e con il CONI, nei limiti che gli sono consentiti. Ad esempio abbiamo un impianto come il Kennedy che potremmo dare in gestione alla federazione baseball oppure il Saini che ha molto problematiche, ma c’è la volontà del Coni di trasformarlo in un centro sportivo all’avanguardia?”.
Servono idee e voglia di fare, chiave di volta in una situazione di crisi come quella attuale. Chi la crisi la sta trasformando in opportunità è il Consorzio Vero Volley che, come Rugby Grande Milano, è riuscito a mettere in collaborazione e in rete otto club nell’area di Milano e Monza: “La nostra idea è stata di lavorare insieme – ha rilevato Alessandra Marzari presidentessa di Vero Volley – Non è facile vincere le resistenze iniziali. Il nostro è prima di tutto un progetto di cultura sportiva. Fondamentale la collaborazione con varie realtà e a questo scopo abbiamo istituito un comitato scientifico del Consorzio che si occupa di coordinare e supervisionare progetti di studio e formazione. Inoltre lo sport è un mezzo di comunicazione molto potente e dobbiamo convincere le aziende a utilizzarlo, rinnovando il nostro modo di comunicare, utilizzando la rete, che spesso a costi d’accesso molto bassi. Noi abbiamo creato una WEBRADIO dedicata al volley che oggi ha 40000 ascoltatori e abbiamo partecipato ai bandi della Comunità Europea. Un nostro progetto è stato scelto, anche se non siamo ancora arrivati ad avere finanziamenti”.

 

Su questo tema l’Assessora Bisconti ha offerto una sponda per il futuro: “Il Comune è disponibile ad affiancare i club nella partecipazione ai bandi della Comunità Europea, anche unendo nei progetti vari sport. La presenza dell’amministrazione pubblica dà sicuramente forza e aumenta la possibilità di ottenere dei finanziamenti”.
A proposito di recupero di risorse, una proposta consegnata alla politica, arriva dalla Francia, dal Vicepresidente del Bourgoin, partner internazionale di Rugby Grande Milano: “In Francia ogni azienda versa una percentuale dell’uno per cento al fondo per la formazione. I Centri di formazione sportiva, riconosciuti dal ministero della gioventù e dello sport, possono accedere a questo fondo e le aziende destinare a progetti specifici, una parte dei loro versamenti”.
Su un versante differente l’Inter, presente al convegno con il Responsabile dell’Attività di base Giuliano Rusca, che ha illustrato il grande lavoro del settore giovanile dell’Inter, che si deve confrontare con la concorrenza dei grandi club internazionali che cacciano talenti anche in Italia. Un settore strategico per l’Inter perché oltre a formare giocatori, produce un plus valore di circa ottanta milioni di euro: “Abbiamo a che fare con una realtà – ha detto Rusca – che non è facilmente gestibile, perché dobbiamo tenere i ragazzi con i piedi per terra e confrontarci pure con genitori e procuratori che facilmente creano illusioni. Non è semplice far seguire ai ragazzi un programma di studio che sia poi alternativo alla carriera calcistica”.

 

Il problema della formazione scolastica è stato toccato un po’ da tutti i presenti con una posizione d’eccellenza dei francesi di Bourgoin: “Per noi – ha detto Patrick Amicucci – il percorso scolastico – è uno degli elementi di valutazione. Chi non ottiene risultati scolastici esce dal nostro sistema formativo e nell’ultima stagione abbiamo avuto il cento per cento di laureati/diplomati”. “Sarebbe un sogno per noi” – ha sospirato Rusca. Sul tema della formazione scolastica è intervenuto Giulio Massa direttore degli Istituti De Amicis che gestisce due licei sportivi a Gorgonzola e Milano: “In questo dibattito chi è assente è la scuola – ha detto – E’ stato sottolineato come spesso gli studenti sportivi siano mal sopportati. Qualcosa potrebbe cambiare, visto che il ministero della pubblica istruzione ha finalmente dato il via libera ai licei sportivi, partendo in via sperimentale dal prossimo anno scolastico”.
Alessandro Selmi del Milano baseball 1946 ha sottolineato come lo sport sia uno strumento d’integrazione: “Ci confrontiamo quotidianamente con il problema, perché il baseball è molto diffuso in alcuni paesi dell’America latina e rappresenta lo sport principale per alcune comunità di stranieri a Milano. Purtroppo abbiamo tanti giovani stranieri che vengono al campo, iniziano a giocare con noi e poi non possono continuare l’attività seniores per le restrizioni che abbiamo all’utilizzo degli stranieri. Sarebbe interessante anche creare degli spazi nei parchi pubblici dove giocare in sicurezza a baseball”. Una strada che è già stata segnata dal primo campo pubblico di rugby all’interno del Parco di Trenno.
Particolarmente interessanti per gli operatori anche gli interventi di Marco Riva, responsabile della Scuola dello Sport del Coni Lombardia, proiettato verso l’Expo 2015 e quello di Carlo Orlandi responsabile dell’Alto livello giovanile della FIR che ha confermato la nascita delle dodici Accademie Under 18, una delle quali avrà sede proprio a Milano. Al termine di un Convegno andato oltre i tempi supplementari, l’accordo di tutti, di ritrovarsi in tempi brevi.

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