Brendon Leonard, intervista all’All Blacks che divenne una Zebra

Il mediano di mischia dei Chiefs ha scelto OnRugby per la sua prima intervista “italiana”

Che l’arrivo – ad esempio – di un neozelandese dalla NPC Division non faccia tanta notizia in Italia non è una sorpresa. Da tanto, infatti, i grandi nomi del rugby down under hanno snobbato la nostra penisola per contratti faraonici oltralpe ed oltremanica dove la qualità del rugby è anche superiore alla nostra.
Non è stato così nel caso di Brendan Leonard: la notizia dell’ingaggio del mediano di mischia dei Chiefs da parte della franchigia federale delle Zebre ha fatto parecchio rumore e, ammettiamolo, ha anche provocato qualche sentimento di eccitazione per coloro che avranno la possibilità di vederlo giocare durante le prossime due stagioni di Pro 12.
All Black numero 1069, Brendon ha debuttato con la provincia del Waikato nel 2005 ed ha giocato 13 test match con la nazionale più blasonata al mondo. Classe 1985 Brendon è un mediano di attacco, energico e veloce. Il ritorno in Italia di un ex All Blacks è decisamente importante per tutto il nostro movimento e non potevamo perdere la chance di intervistarlo. L’abbiamo incontrato a Mooloo County nel dopopartita di Chiefs contro gli Hurricanes di una decina di giorni fa.

 

Ciao Brendon grazie per averci concesso l’intervista. Prima domanda, come è avvenuta la trattativa del contratto. Ti hanno avvicinato le Zebre o hai chiesto tu di loro?
Hanno contattato il mio agente il quale mi ha chiamato dicendo che le Zebre cercavano un mediano di mischia e mi interessava giocare in Italia a Parma. Così è iniziata la trattativa. Comunque il mio agente l’ha portata avanti mentre io ho continuato ad allenarmi con i Chiefs.

 

Se non erro tu volevi andare a giocare in Europa dopo questa stagione. L’italia era già nel tuo mirino o si è inserita mentre vagliavi altre proposte dalla Francia e Inghilterra?
No, l’italia è sempre stata nei miei pensieri assieme alla Francia. Avevo deciso di andare dove potevo vivere culture differenti quindi avevo già detto che mi interessavano Italia e Francia. Sono stato fortunato perché questa opportunità è arrivata nel momento giusto.

 

Quindi c’erano anche altre squadre interessate ad ingaggiarti?
Sì, avevo un paio di squadre francesi interessate a me, ma ero più affascinato dall’Italia. Ho anche chiesto in giro, per esempio a Wayne Smith (assistente allenatore dei Chiefs) che ha vissuto in Italia per un lungo periodo e mi ha solo detto bellissime cose del vostro paese e del giocare a rugby lì. Ed ora non vedo l’ora di arrivare a Parma ed iniziare.

 

Come saprai le Zebre sono una franchigia federale molto giovane, con un solo anno di vita. In questa stagione non hanno vinto una partita, quindi la mia domanda: che cosa ti aspetti da questa squadra?
Mi aspetto una buona stagione. La squadra ha comunque giocatori di livello internazionale e sono sicuro che hanno imparato da questa stagione a migliorare il livello di gioco per affrontare tornei come la Heineken Cup e il Pro 12. Sono molto motivato nel far parte della squadra ed aiutare nel miglior modo possibile.

 

Conosci qualcuno dei giocatori, sono tuoi amici?
No, non conosco nessuno dei giocatori personalmente. Ho giocato contro alcuni di loro quando ero negli All Blacks, quindi non vedo l’ora di arrivare a Parma e farmi una nuova cerchia di amici!

 

Saranno circa 20 anni che un ex All Blacks non firma con una squadra italiana per giocare in Italia. Quanta pressione senti non solo nel giocare bene per via del tuo passato in tuttonero ma anche nell’essere visto come il giocatore che può cambiare le sorti di questa squadra?
Si sono sicuro che sentirò la pressione ma secondo me è una cosa buona, il sapere cioé che vai per giocare bene. Sono contento perché ho voglia di fare la differenza, quindi sia io che il pubblico e i tifosi abbiamo le stesse aspettative per questa squadra.

 

Sai nulla di Alberto Chillon e Guglielmo Palazzani, idue mediani di mischia che sono già alle Zebre?
No, non so nulla di loro.

 

Sono due giocatori giovani. Siamo sicuri che non vedono l’ora di poterti veder giocare e raccogliere ogni suggerimento avrai per loro. Sei pronto ad insegnare a due giovani italiani come giocare come un All Black?
(ridendo, ndr) Sì assolutamente! Mi piace poter passare conoscenza e suggerimenti alle giovani leve. L’ho fatto anche qui nei Chiefs e vedere poi come migliorano è una cosa che regala soddisfazioni. E uno, Tawera Kerr-Barlow, è ora con gli All Blacks.

 

Quando è il tuo ultimo giorno con i Chiefs e quando arrivi a Parma?
Il contratto inizia il primo di agosto però la finale di Super Rugby è il 3 agosto. Se i Chiefs sono in finale parto il 4 agosto ed arrivo il 5. Se perdiamo la semifinale sarò in Italia per il primo di agosto.

 

Cosa sai di Parma?
Non molto, forse nulla. Ho una insegnate di italiano che è di Bergamo e mi sta dando delle informazioni sulla zona. Ho visitato Milano per una settimana nel 2009 con gli All Blacks. Però so che è una zona bellissima.

 

Hai famiglia e figli?
No, viaggerò da solo.

 

Allora cosa possiamo dirti di Parma? Cibo buonissimo, si mangia da paura. Prosciutto, parmigiano, tortelli… ragazze bellissime, anzi senti facci un favore: trovati una fidanzata italiana, cerca di avere un figlio così in futuro potremo avere un mediano di mischia per la nostra nazionale con veri geni All Black!
(Ridendo) Ok!

 

Senti, se per un momento fai un passo indietro, dove vedi la tua carriera oggi, dove la poni in questo momento della tua vita?
Come ti ho detto voglio giocare un buon rugby. Sono convinto che il mio miglior rugby è ancora da vedere, mi considero un giocatore migliore di quando ero con gli All Blacks. Quindi voglio andare a Parma e dimostrarlo per i prossimi due anni. Poi quello che accadrà dopo non saprei. Vedremo. Non vedo l’ora di arrivare in Italia ed iniziare ad allenarmi e conoscere tutti. E lasciare questo freddo di Hamilton!

 

Ok Brendon, ultime domande per vedere la tua conoscenza generale sull’Italia
Oddio…

 

Allora stai imparando l’italiano, dimmi qualcosa…
Allora: Buonasera, vuoi cenare domani sera (lo dice proprio in italiano, ndr)?

 

Come si chiede una birra?
Vorrei una birra.

 

Come chiedi il nome ad una ragazza?
Come ti chiami?

 

E il suo numero di telefono?
Questa non lo so, devo imparare in fretta.

 

Te lo insegno io: mi dai il tuo numero? Qual è la capitale d’Italia?
Mmmh domanda a trabocchetto? Roma!

 

Chi è un famoso italiano?
Luciano Pavarotti. O Berlusconi.

 

Ultima domanda: dicci qualcosa che la tua insegnante o Wayne Smith ti hanno detto di noi italiani
Che siete molto affettuosi.

 

Hanno ragione. Allora vieni che ti bacio e ti abbraccio!

 

Di Melita Martorana

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