Il nuovo allenatore Wallabies indica la strada da seguire per tornare ai vertici
Ewen McKenzie, nuovo allenatore dell’Australia, ha illustrato alcune delle linee su cui si baserà la sua guida della nazionale. La volontà è quella di riportare i canguri al vertice del rugby mondiale, consapevole di poter contare su una squadra dalle potenzialità enormi e sulla linea arretrata più giovane e talentuosa in circolazione. Fondamentale sarà, innanzitutto, la gestione di tutti i “giovani ribelli” che la compongono. Non è quindi un caso che le prime parole siano state dedicate al comportamento dei giocatori, che in Australia, tra risse, alcool e panini notturni, ha fatto molto discutere. McKenzie ha afferamato che giocare per i Wallabies è un onore che comporta delle responsabilità, dentro e fuori dal campo, incluso “indossare vestiti adeguati, tenere comportamenti corretti e alla giusta ora”.
Insomma, niente trattamenti di favore e tolleranza zero. Come si dice da quelle parti, “form first, name second” (“Prima la condizione fisica, poi il nome”). Le parole di capitan Horwill hanno fatto eco: “Sotto la guida di McKenzie la reputazione non conterà nulla”. Capitolo Quade Cooper. Scaricato da Deans, Mckenzie lo ha visto e allenato ogni giorno ai Reds. Pochi giorni fa, prima della nomina ufficiale ma già in proiezione Wallabies, aveva detto che Cooper è pronto per il ritorno in nazionale. Appuntamento al 17 agosto per il primo incontro di Champioship contro gli All Blacks. Una curiosità? Nei quattro anni ai Reds, Mckenzie ha vinto 15 incontri su 19 contro team neozelandesi.
Di Roberto Avesani
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