Il capitano rientra per il Championship, Carter staccherà la spina dopo Novembre
Un tempo, quaranta minuti. Giocati però da Richie McCaw alla Richie McCaw. Dopo il semestre di pausa, ci si chiedeva come sarebbe rientrato il giocatore e quanto avrebbe impiegato per rimettere in moto i meccanismi fisici e mentali richiesti ad un giocatori di alto livello. A quanto pare, o almeno in questo caso, sarebbero bastate la partita con un club locale, due apparizioni nel Super Rugby con i suoi Crusaders e i quaranta minuti giocati contro Canterbury l’altro giorno, i primi con la nazionale dal suo ritorno in campo. “Volevamo solo che giocasse quaranta minuti, con le energie che aveva forse avrebbe potuto continuare, ma ci bastavano quaranta minuti”, ha detto Steve Hansen. Da parte sua McCaw ha dichiarato di essere soddisfatto e di aver ricevuto sensazioni positive dal suo corpo: “Mi sento bene, ad essere onesto. La questione è che mi servono minuti nelle gambe, ma non sarà un problema” ha detto il giocatore al termine della partita. Hansen, da parte sua, sembra essere stato rassicurato dalla prova di McCaw, e si dice convinto che il suo capitano sia pronto: “Non penso che sarà pronto. So che lo sarà“.
Per uno che riprende, uno che smetterà. E’ di pochi giorni fa la notizia che Carter al termine della finestra Test Match di Novembre intraprenderà la stessa strada di McCaw: sei mesi lontano dai campi per disintossicarsi e ricaricarsi. Steve Hansen ha da subito appoggiato la decisione del giocatore, affermando che tra l’altro sarebbe stato impossibile dire di no ad una richiesta sensata e i cui effetti, giustamente, vengono valutati da Hansen nel medio-lungo periodo: “Sono solo sei mesi nell’arco di una carriera stupenda e se ciò gli permetterà di andare avanti ancora tre o quattro stagioni, allora avremmo vinto tutti“. Non solo, nella carriera di un atleta un periodo di stop potrebbe anche avere l’effetto di far ignorare le sirene dell’Emisfero Nord: “Il rischio che corriamo se non ci prendiamo cura dei nostri giocatori è che si ritirano, si fanno male, o si sentono frustrati e se ne vanno via. E noi vogliamo averli tutti qui“.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.