L’All Blacks più famoso ricorda il ricovero del settembre 2011. Quando le speranze di vita sembravano davvero poche
Pochi giorni dopo la cerimonia di inaugurazione del Mondiale di Rugby 2011, a cui ha preso parte, Jonah Lomu era stato ricoverato in ospedale per il manifestarsi di un problema renale. Al giocatore, ricordiamo, è stata diagnosticata nel 1995 una rara forma di nefrite, una malattia renale, che lo aveva costretto nel 2004 a sottoporsi ad un trapianto. A distanza di quasi due anni, Lomu è tornato sulla vicenda, aggiungendo dettagli che avranno fatto e faranno tirare un sospiro di sollievo a molti. Le nuove rivelazioni sono state svelate da Lomu stesso in occasione dell‘aggiornamento del suo libro-biografia Jonah: My Story. Ecco cosa ha raccontato. “Dopo il match inaugurale, sono stato invitato dalla nazionale tongana per stare insieme a loro. La sera sembrava perfetta, ma la notte ho iniziato a sentirmi male e nelle ore successive sono sempre peggiorato. Avevo forte vomito e dolori”. Fino a che Lomu, alcuni giorni più tardi, viene portato all’ospedale con un’ambulanza. Dove i medici capiscono subito che la situazione è molto difficile: il tasso di creatinina nel sangue è alto e il flusso sanguigno appare innaturale. I medici iniziano a pensare al peggio: il rene trapiantato si sta ribellando e Jonah rischia di morire per insufficienza renale. “Sette anni sono passati dal trapianto e ho sempre saputo che questo giorno sarebbe alla fine venuto”, ha scritto Lomu. Le parole di John Mayhew, dottore e amico, non lasciano dubbio alcuno: “C’era la concreta possibilità che morisse a causa di un’insufficienza renale“.
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