Anche sabato Cooper è stato fischiato. Anche sabato a McCaw è stato concesso qualcosa di troppo
E ci risiamo. Dopo Crusaders-Reds, partita durante la quale il neozelandese d’Australia Quade Cooper era stato fastidiosamente fischiato dal pubblico di casa, era stato Israel Dagg a chiedere di smetterla. Durante il primo match del Championship 2013, benché giocato a Sidney, qualche fischio Cooper nei pochi minuti giocati se lo è beccato. A prendere la parola è ora stato Steve Hansen, head coach degli All Blacks: “Non lo fischio e mai lo fischierei. Penso sia un buon giocatore e non un brutto tipo. Sarebbe bene se tutti la finissimo”, ha dichiarato. Anche Savea, ala dei tutti neri, è apparso infastidito: “Non è bene. Se mi fischiassero tutto il tempo sarebbe dura per me”. Inoltre si è rivolto al pubblico che accorrerà a Wellington per il secondo match: “Godetevi il gioco e comportatevi da buoni spettatori”. Anche Michael Hooper, terza linea Wallabies, ha difeso il compagno: “E’ senza ragione ciò che i tifosi All Blacks gli riservano. Fischiarlo è un colpo basso, e come giocatore merita di più”. Ancora pochi giorni e vedremo se, almeno questa volta, gli appelli verranno ascoltati.
Dai fischi del pubblico a quelli di Joubert. Ricordate le frase “I’m not an Alcoholic, I only drink when Richie McCaw is offside”? Ecco, al capitano dell’Australia Horwill e a coach McKenzie deve essere rimasta in mente. McKenzie si è lamentato per certi fischi, questa volta arbitrali: “Tutti i calci sono arrivati nella stessa parte del campo. Ogni volta che andavamo nel loro campo, c’era una punizione”. Horwill è andato giù più deciso: “Facevano sempre la stessa cosa allo stesso punto. Appena andavamo a terra con il possesso, c’era un fallo“. Il riferimento, evidentemente, è rivolto a quel McCaw che, secondo gli australiani, dopo il semestre di pausa avrebbe dovuto giocare una blanda mezzora, tipo coi Crusaders, senza il minimo progetto di segnare mete e dominare il breakdown. Che poi McCaw i breakdown li sporchi, questa non è colpa sua (se mai è un merito il saper giocare sul filo del rasoio) ma di chi controlla il gioco e lascia fare. E che Joubert non sia un mostro sui breakdown, anche questo lo sapevamo. Ma ciò premesso, sia chiaro: anche con qualche calcio in più a favore l’Australia non avrebbe potuto nulla contro gli All Blacks visti a Sidney.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.