Un gruppo unico, guidato da un giocatore insostituibile. Cosa rende questo XV in maglia nera così forte?
Forgiata da Graham Henry, rifinita da Steve Hansen e da uno staff tecnico che raramente si guadagna la ribalta ma che ne avrebbe tutti i diritti e i meriti, perché il talento da solo non basta. O può bastare per vincere una o due partite, in maniera estemporanea, ma per infilare la serie che ha visto i neozelandesi protagonisti in queste ultime annate, beh, ci vuole davvero di più. E talento questa nazionale neozelandese ne ha da vendere, ma alla fine pure quelle che l’hanno preceduta non erano molto dissimili sotto questo punto di vista.
E allora dove nasce questa “diversità”? Quale l’ingrediente segreto che li rende così unici anche in una storia unica come quella degli All Blacks? Tecnica, mentalità, capacità di sacrificarsi. Una squadra che anche quando subisce raramente va in affanno e non perde mai la testa. Una squadra che sa soffrire, cosa questa che non è mai stata tra le caratteristiche principali dei XV in maglia nera.
Metteteci quello che volete, ma quando un paio di giorni fa l’ex nazionale australiano Stirling Mortlock ha detto che gli All Blacks “sono una macchina. Sono sicuri di sè, sanno esattamente cosa fare. Sembra quasi che da quando hanno vinto il Mondiale siano cresciuti di un altro livello, cosa che probabilmente non si pensava fosse più possibile” ha scattato una fotografia implacabile e corretta.
Qualcuno sottolinea che i giocatori cardine di questo gruppo cominciano ad avere una certa età e la RWC in Inghilterra chiuderà un ciclo. Probabile, sicuro anzi. Ma Savea, Dagg, Cruden e molti altri nomi che già fanno parte del gruppo garantiscono un passaggio di consegne con i controfiocchi.
L’unico insostituibile è Richie McCaw, per alcuni il più forte giocatore di sempre. Uno così nasce una volta ogni morte di papa, quando va bene. Ma siamo pronti a scommettere che in Nuova Zelanda riusciranno a superare anche il momento in cui Richie appenderà gli scarpini al chiodo.
Rimane la domanda iniziale: sono questi gli All Blacks più forti di sempre? Dirlo è difficile, ma senza dubbio lo sono almeno da quando esiste una “memoria televisiva”. Voi che ne pensate?
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.