A Perth si rincorre una prima vittoria, in Nuova Zelanda si capirà chi può puntare alla vittoria finale
Il prossimo turno di Championship si presenta come una crocevia importante: si sfidano chi ha sempre perso e chi ha sempre vinto. Con un occhio al Ranking…
Australia-Argentina: animi opposti in campo sabato 14 Settembre a Perth (diretta ore 12:05 Sky Sport 2 ). Il gruppo di McKenzie dovrà iniziare a dimostrare di essere una squadra. Con tutte le scusanti del caso, dal cambio allenatore a quello dei giocatori, per adesso grandi rivoluzioni in termini di gioco non si sono viste. Il problema principale, forse, è dato dalla mancanza di palloni di qualità e in avanzamento. Senza i quali, una linea veloce talentuosa come quella Wallabies, non può fare nulla. Latitano le palle vinte da fase statica, fondamentale base per costruire la manovra, così come sembra mancare la sintonia giusta tra ball carrier e sostegno. Risultato? Palle in arretramento, o al meglio sulla linea del vantaggio, e poche opzioni veramente valide da esplorare.
Genia è stato messo in discussione. Scelte non perfette, pressione per la mischia ordinata nuova, spazi disponibili non attaccati. Dietro scalpita Nick White, che scenderà in campo a fianco di Cooper, preferito nonostante tutto a Toomua, che insieme a White e Leali’ifano avrebbe costituito una cerniera Brumbies. Dall’altra parte gli uomini di Phelan, reduci da una prova positiva contro gli All Blacks, e che ritrovano dal primo minuto Contepomi e Imhoff. Dalla loro i Pumas hanno anche due componenti che nel gioco australiano ultimamente si sono viste poco, il cuore e la fisicità. La meta contro gli All Blacks ha dimostrato una cosa: la squadra è sufficientemente matura per sfruttare ogni tipo di errore. I canguri, con le loro amnesie difensive, sono avvisati.
Nuova Zelanda-Sudafrica: vedremo quando affronteranno quelli tutti neri. Chi non l’ha pensato dopo la valanga di mete all’Argentina? La sensazione è che questo Sudafrica possa andare molto lontano. Con la fisicità, con gli impatti, con la difesa, ma anche con un gioco chirurgico, che abbiamo magari chiamato cinico senza vedere la sapienza che ne sta alla base. “Ultimate challenge”, così Meyer ha definito la sfida di sabato (diretta ore 9:35 Sky Sport 2). Non si cambia la squadra che vince, figurarsi quella che vince e convince, e così a sfidare gli All Blacks saranno i 23 di Brisbane. Di fronte però ci sono quelli che sbagliano e concedono meno. Che anche senza Carter hanno coordinato perfettamente il tutto, che anche senza McCaw alzeranno la voce nei punti di incontro. In terza linea anche senza il capitano tanta qualità con Read, Messam e con il giovane Sam Cane, da cui ci si aspetta molto. Probabilmente, come spesso accade in queste occasioni, le squadre faranno perfettamente il loro dovere. A fare la differenza potranno essere le piccole cose: un calcio ben portato, una mischia vinta (a proposito, si prevede una bella battaglia lì davanti), un sostegno più vicino. Dopo le ultime partite, il Ranking dice che le due squadre sono staccate di appena 2,7 punti (Nuova Zelanda 91.64, Sudafrica 88.94). Vedremo il campo cosa dirà.
Di Roberto Avesani
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