Jean-Pierre Lux lascia l’ERC e spera in una sorta di UEFA del rugby

A giugno non si ricandiderà per la carica di presidente. Ma forse l’ERC non esisterà più. E lui pensa a una formula calcistica

ph. Paul Harding/Action Images

Lui lascia. D’altronde tra qualche mese la sua carica potrebbe anche non esistere più. O meglio, potrebbe non esistere più l’istituzione che ha in pancia quella carica. Parliamo di ERC e di Jean-Pierre Lux, il suo attuale presidente che ha annunciato che al termine del suo mandato nel giugno 2014 non si ricandiderà. Notizia che non stupisce e non solo perché Lux ormai ha alle spalle ben 15 anni di presenza nel board dell’ERC, ma perché i club francesi sono i capofila con quelli inglesi nella “rivolta” che porterà alla fine dell’Heineken Cup e della Challenge Cup, almeno così come li conosciamo.
Più che questo annuncio, che vista la situazione lascia un po’ il tempo che trova, sono però interessanti le dichiarazioni di contorno che lo stesso Lux ha rilasciato e che si riferiscono ai panorami futuri della politica ovale continentale: “Personalmente sono favorevole, come nel calcio, a una sorta di UEFA che decide le competizioni europee piuttosto che a una società di stampo commerciale. Come sono l’ERC per le coppe di oggi, il board del Sei Nazioni (per il torneo) e la Rugby World Cup per il Mondiale. Un giorno tutto questo dovrà cambiare per andare verso una vera e propria federazione continentale che abbia il compito di gestire le competizioni europee”.

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