Una vittoria maturata nella seconda frazione, un bonus conquistato all’ultimo respiro che potrebbe rivelarsi fondamentale
A La Plata partono molto bene gli argentini: concentrati, determinati e pimpanti riescono a tenere lontano gli All Blacks dai loro 22 metri e a rallentarne il gioco. Pumas che non badano solo a distruggere ma cercano anzi di costruire e che vanno in vantaggio al minuto 8 con un calcio di Sanchez pareggiato cinque minuti più tardi da Cruden. Padroni di casa che si ributtano subito in avanti e che ottengono grazie a un’altra punizione di Sanchez il vantaggio per 6 a 3.
Si gioca nella metà campo neozelandese e la mischia dei campioni del mondo soffre parecchio il dinamismo argentino e al 19′ concede un’altra punizione in favore dei biancocelesti ma stavolta Sanchez sbaglia. Al 22′, al primo affondo, la Nuova Zelanda va in meta con Savea cha va via di potenza per una quarantina di metri, anche se rimane qualche dubbio per una posizione di fuorigioco di Kieran Read. Il calcio di conversione di Cruden – sbagliato – viene fatto ripetere per un puntatore laser che infastidisce il mediano di mischia, che però sbaglia anche la seconda possibilità: 6 a 8.
All Blacks che crescono con il passare dei minuti e che al 27′ ottengono altre tre punti con un nuovo piazzato di Cruden. Alla mezz’ora è di nuovo la mischia argentina che torna protagonista facendo arretrare di diversi metri il pack dei campioni del mondo: nuova punizione che Sanchez sfrutta al meglio e porta il risultato sul 9-11 con cui si chiude la prima frazione.
Nel secondo tempo la gara prosegue sulla stessa falsariga ma con un ‘Argentina che “paga” inevitabilmente in termini di fatica e gli All Blacks ne approfittano per dilagare, grazie soprattutto a Ben Smith, ormai autentico cecchino. Nei minuti finali la meta del bonus che potrebbe rivelarsi pesantissima per la conquista del trofeo e che tra una settimana a Johannesburg costringerà il Sudafrica non solo a vincere ma a conquistare anche il bonus se vorrà fare suo il Rugby Championship 2013.
Argentina: 15 Juan Martín Hernandez, 14 Lucas Gonzalez Amorosino, 13 Marcelo Bosch, 12 Santiago Fernández, 11 Juan Imhoff, 10 Nicolás Sanchez, 9 Martin Landajo, 8 Juan Manuel Leguizamon, 7 Pablo Matera, 6 Juan Martín Fernández Lobbe (captain), 5 Patricio Albacete, 4 Julio Farias Cabello, 3 Juan Figallo, 2 Eusebio Guiñazú, 1 Marcos Ayerza.
Riserve: 16 Agustin Creevy, 17 Nahuel Lobo, 18 Juan Pablo Orlandi, 19 Mariano Galarza, 20 Benjamín Macome, 21 Tomas Cubelli, 22 Felipe Contepomi, 23 Horacio Agulla.
Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Sam Cane, 6 Liam Messam, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Andrew Hore, 1 Tony Woodcock.
Riserve: 16 Kevin Mealamu, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Jeremy Thrush, 20 Steven Luatua, 21 Tawera Kerr-Barlow, 22 Beauden Barrett, 23 Charlie Piutau.
Marcatori per l’Argentina
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Sanchez (8, 15, 30, 63), Bosch (43)
Marcatori per la Nuova Zelanda
Mete: Savea (22), Cane (51), BR Smith (55, 79)
Conversioni: Cruden (55), Barrett (80)
Punizioni: Cruden (13, 27, 47)
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